Durante il meeting tenutosi presso il salone di Norimberga nel mese di febbraio, promosso dall’Associazione Giocattolai Italiana e con la partecipazione di una nutrita rappresentanza di dettaglianti e di grossisti nazionali, è emersa, oltre alle varie tematiche riguardanti gli aspetti commerciali del mercato del giocattolo, l’esigenza di tutelare il consumatore bambino dall’abuso della pubblicità televisiva. In media oggi i passaggi pubblicitari rivolti ai minori si attestano sul 20%: un quinto della pubblicità complessiva. L’Associazione Giocattolai chiede alle istituzioni e agli investitori pubblicitari «l’allineamento alle leggi europee in materia, con conseguente abbassamento dei tetti pubblicitari; minor concentrazione pubblicitaria nei mesi di novembre e dicembre; rispetto dei minori che non devono essere visti meramente come dei consumatori da sfruttare a cui vendere di tutto; maggior attenzione alla qualità dei prodotti in Tv nell’ottica della giocabilità e dello sviluppo sociale». Questo impegno da parte di A.G.IT è un doveroso atto di sensibilità a favore principalmente dei bambini che, «meno assorbiti dalla Tv potranno ritornare al “gioco” in tutti i suoi aspetti, riscoprendone il valore e l’importanza in termini di apprendimento, di creatività, di sviluppo psicologico di socializzazione, per nuove generazioni più evolute e civili». Tutto questo, secondo AGIT, porterà una ricaduta positiva anche a tutto il mercato rivalutando la vera funzione del “gioco”. «Noi non siamo contro la Tv ne siamo contro la pubblicità, anzi vogliamo “miglior qualità nella giusta quantità” con regole allineate alle medie europee – concludono da AGIT.
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