Nell’ambito del social media marketing Luca Conti è considerato uno dei riferimenti più autorevoli in Italia e in Europa. In questa intervista parla del content marketing e spiega come mai sia tornato ad essere importante dopo “una pausa, dovuta all’ascesa della gd e dei mezzi di comunicazione di massa che ha fatto sì che pratiche consolidate fossero messe da parte”.
Cosa è cambiato?
In uno scenario in cui il commercio elettronico si fa largo e la richiesta di attenzioni personalizzate sta diventando la norma, il punto di forza delle piccole aziende e delle attività commerciali torna a essere la conoscenza dei clienti e il pensare a servizi o contenuti che risolvono problemi reali. Nel marketing online questo si traduce anche in contenuti che rispondono all’esigenza di informare, educare e ispirare i propri clienti. Con questo approccio la vendita viene dopo che il cliente ha riconosciuto la competenza del venditore e la sua capacità di comprendere e risolvere i suoi problemi.
Quali sono le più importanti potenzialità del content marketing?
Oggi lo scenario è completamente rivoluzionato dall’ascesa del digitale. L’effetto non è soltanto quello che infinite scelte e canali di comunicazioni rendono difficile raggiungere un elevato numero di potenziali clienti con un messaggio unificato, ma anche che il consumatore non crede più alla pubblicità e la rifiuta.
Il content marketing torna a essere centrale proprio perché i contenuti, prodotti nell’ottica di informare e servire il cliente generano quell’attenzione che la pubblicità e il marketing tradizionale non controllano più. In aggiunta, le piccole imprese e le piccole attività commerciali godono degli stessi strumenti digitali dei grandi gruppi, competendo ad armi pari. Chi produce i contenuti più utili, originali, interessanti, coinvolgenti, nel formato giusto, con il linguaggio più appropriato è chi ha in mano, nel medio lungo termine, la fiducia del mercato e il successo commerciale che ne consegue. I budget contano meno e l’autorevolezza e le competenze specifiche acquisite nel tempo tornano a valere di più.
Come ci si differenzia attraverso i contenuti? E quali gli errori da evitare?
L’errore da evitare è aprire una pagina ufficiale su Faceboook, attivare un profilo su Instagram o su Twitter, solo perché chi conosciamo lo ha già fatto o tutti ne parlano. Il primo passo per investire i propri euro al meglio è ragionare su una strategia per il web e capire, rispetto agli altri canali di contatto con i propri clienti, quale valore aggiunto può essere offerto attraverso internet. Investire su uno spazio proprio (sito e blog), insieme alla presenza attiva sui social network, è ciò che fa la differenza sul lungo termine, per capitalizzare sui contatti e creare rapporti più caldi e duraturi nel tempo. L’email marketing in questo senso resta un pilastro centrale in ogni strategia di content marketing: se ho la fiducia dei clienti e il permesso di inviare loro email, ho la possibilità di coltivare una relazione e non solo vendere di più. Improvvisare è deleterio e partire senza avere le idee chiare sull’impegno richiesto, è un rischio che va minimizzato con l’acquisizione di competenze e un investimento di risorse, soprattutto in termini di tempo dedicato, compatibili con i propri limiti. Attivare un blog o un profilo social e non aggiornarlo è il modo migliore per buttare soldi nel cestino. Contenuti declinati al digitale significa un mix che deve contemplare tante immagini e sempre più video. Siamo pur sempre nell’era delle immagini e la televisione domina nell’immaginario e continuerà a farlo, rafforzata dal digitale. La novità è che tutti possono produrre contenuti video a basso costo e competere per l’attenzione del consumatore.
Ha qualche consiglio da dare su come definire un efficace piano di content marketing?
Idealmente per una strategia studiata, pianificata e misurata nei risultati si dovrebbe seguire un ciclo in cinque fasi: obiettivi, pianificazione, creazione, gestione e audit. La fase degli
Nel caso di un punto vendita fisico che ha anche un sito di e-commerce come si concilia il fatto che il primo si rivolge a un bacino di utenza locale e il secondo a uno almeno nazionale?
Le opportunità si moltiplicano e lo vedo come un intelligente diversificazione a complemento del proprio business locale. Amazon, il gigante del commercio elettronico, sta cominciando ad aprire alcuni punti vendita sul territorio, a dimostrazione di come la combinazione ideale del commercio sia l’unione dei vantaggi della presenza fisica alla comodità del digitale e non semplicemente uno dei due. Certamente nello sbarco nell’e-commerce c’è da considerare il fattore logistica, per non rischiare di diventare vittime del proprio successo.
Diventare autorevoli online apre porte che la presenza fisica non è in grado di aprire. Misurare i propri passi senza bruciarsi può dare nel medio termine un posizionamento che migliora il business, anche in un ambiente destinato a diventare sempre più competitivo.
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