Da Barilla a L’Oréal, da Mondelēz a Nestlé, da 7-Eleven a Carrefour, ma anche Lidl, Metro, Migros fino e Alibaba.com, le aziende che si sono impegnate nel progetto QR code hanno insieme un valore di mercato di oltre 1,5 trilioni di dollari e operano il 160 Paesi. Ma perché il passaggio sia possibile sarà necessario anche uno sforzo coordinato tra produttori e distributori: i produttori dovranno iniziare a implementare i QR code standard GS1 sulle confezioni dei loro prodotti, mentre i retailer dovranno assicurarsi che gli scanner delle casse nei loro punti vendita siano attrezzati per leggerli.

In Italia si contano oltre 350mila prodotti di largo consumo confezionato dotati di codice a barre GS1, che vengono passati 32,4 miliardi di volte l’anno alle casse di supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio per un totale di 2,7 miliardi di scontrini emessi. Con il passaggio a un nuovo standard, gli attori coinvolti sperano di favorire scelte più consapevoli e smart, potendo superare – per dare informazioni – il limite dello spazio disponibile sul packaging dei prodotti, migliorando l’esperienza del consumatore collegandolo a informazioni aggiuntive sul web, come video tutorial, consigli d’uso, ricette. Sarebbe, dicono, un veicolo per meglio comunicare la sostenibilità, ovvero la provenienza di un prodotto, i suoi componenti, l’impronta di carbonio e indicazioni sul riciclo o il riutilizzo degli imballaggi. E per dare informazioni normative, consigli su allergie e date di scadenza, consentendo di respingere alla cassa gli alimenti scaduti e di vendere quelli prossimi alla scadenza a prezzi ridotti, con conseguente riduzione degli sprechi alimentari.

Le 22 aziende che aderiscono a Sunrise 2027 sono: