Anti-contraffazione: l’Ue propone una legge quadro

Durante la scorsa settimana, la Commissione europea ha varato una proposta di direttiva e una proposta di decisione quadro finalizzate a uniformare le legislazioni dei Paesi membri nella lotta al mercato della contraffazione. Nello specifico l’intenzione di Bruxelles è di rendere omogenei, o comunque più vicini, i Codici penali in modo da rendere più semplice la coordinazione e la cooperazione nell’Unione contro i reati in materia di proprietà intellettuale. Il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile per la giustizia, libertà e sicurezza, osservava che: «La proposta costituisce l’aspetto penale della lotta contro la contraffazione e la pirateria in Europa. Il ravvicinamento effettivo del diritto penale degli Stati membri in questo settore costituisce una piattaforma minima per condurre insieme un’azione incisiva volta a eliminare tali attività che arrecano un grave pregiudizio all’economia». La proposta di direttiva considera illecito ogni violazione deliberata al diritto al copyright su scala commerciale, compresi il tentativo, la complicità e l’incitazione. La proposta di decisione quadro stabilisce invece il livello minimo di sanzioni penali previste: quattro anni di detenzione, se il reato avviene nel contesto di un’associazione criminale o se l’infrazione comporta un rischio per la salute delle persone; un’ammenda da 100mila a 300mila euro se vi è collegamento al crimine organizzato e, come prima, se viene messa a rischio la salute o la sicurezza delle persone. La proposta consente a Codice dei singoli Stati di prevedere pene più severe.

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