E’ stato pubblicato sullo scorso numero del settimanale “Oggi” (a pag. 115) un articolo in cui le armi giocattolo vengono valutate positivamente per lo sviluppo dei bambini. Nella pagina/osservatorio, curata dalla presentatrice Lorella Cuccarini, intervengono due esperti che rassicurano i genitori a proposito delle armi giocattolo. Il primo, Francesco Bruno, criminologo, afferma che “chi nell’infanzia ha giocato con le armi da grande non sentirà il bisogno di integrare il suo senso di sicurezza con armi vere”. Il secondo, Paolo Taggi, massmediologo, afferma: “Le armi giocattolo prolungano la fantasia. (..) Sono l’oggetto di una fantasiosa rappresentazione teatrale”. “Naturalmente – prosegue Taggi parlando ai genitori – sottolineate bene la diversità che c’è tra gioco, dove si può morire e rinascere sempre, e realtà, che è tutta un’altra cosa”. Stefano Pierattini, responsabile commerciale e marketing di Edison Giocattoli, produttore di armi giocattolo in Italia, è soddisfatto di come è stato trattato l’argomento “da specialisti” con “una risposta tranquillizzante sull’innocuità di tale forma di gioco”. E a tale proposito consiglia anche ai propri clienti la lettura di un volume di una studiosa americana Penny Holland (“We don’t play with guns here”, noi non giochiamo con le pistole, qui), che, nonostante parta da un’idea di “tolleranza zero”, arriva poi alle stesse conclusioni dell’articolo citato.
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