E-commerce, Assogiocattoli sigla l’appello per regole UE più sicure ed eque

Sono 64 le organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello all’UE per colmare le lacune normative sui marketplace extra UE e i prodotti non conformi

E-commerce, Assogiocattoli sigla l’appello per regole UE più sicure ed eque

E-commerce UE nuove regole: 64 ONG, associazioni industriali, della distribuzione e della tutela dei consumatori hanno firmato un appello congiunto ai responsabili politici dell’Unione Europea. L’obiettivo è affrontare con urgenza le lacune normative che permettono a prodotti provenienti da aree extra UE di entrare nel mercato europeo attraverso i marketplace online.

Con la rapida espansione dell’e-commerce, queste piattaforme sono diventate il principale punto di accesso tra i consumatori europei e i venditori non UE. In molti casi, ciò consente ai venditori di eludere l’obbligo di avere un operatore stabilito nell’Unione incaricato di garantire la sicurezza e la conformità dei prodotti.

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e di eventi commerciali come il Black Friday, il rischio di un ingresso massiccio di prodotti non conformi diventa ancora più rilevante. A questo si aggiunge la crescente intrusione della pubblicità nei risultati dei motori di ricerca, che sposta iniziative di marketing verso l’Europa a seguito dei cambiamenti nelle politiche tariffarie degli Stati Uniti, aumentando la pressione sui mercati online.

Secondo la Commissione europea, nel 2024 sono entrati nell’UE 4,6 miliardi di pacchi di piccolo valore (sotto i 150 euro). Con l’aumento delle importazioni dirette, cresce anche il rischio di prodotti non conformi che violano norme UE su sicurezza, sostenibilità ambientale, proprietà intellettuale e responsabilità estesa del produttore (EPR).

Un nodo centrale, segnalato dalle autorità di vigilanza del mercato e dalla società civile, è che i marketplace non sono riconosciuti come operatori economici ai sensi del diritto UE e quindi non hanno obblighi di verifica proattiva. Né il Digital Services Act (DSA), né il regolamento sulla sicurezza generale dei prodotti (GPSR), né il Green Deal hanno colmato questa lacuna normativa.

Il Parlamento europeo ha riconosciuto il problema ma senza un appello chiaro della maggioranza dei suoi membri. Le organizzazioni firmatarie chiedono quindi nuove norme per garantire che tutti gli attori rispettino gli stessi standard di sicurezza, sostenibilità ed equità, indipendentemente dalla loro sede o modello di business.

Raccomandazioni chiave

  • Operatore economico obbligatorio nell’UE: ogni prodotto venduto online deve avere un soggetto responsabile stabilito nell’Unione.
  • Riconoscimento dei marketplace come operatori economici, con obblighi equivalenti agli importatori UE, da integrare in DSA, GPSR, ESPR, NLF e nella revisione del regolamento sulla vigilanza del mercato.
  • Obblighi rafforzati per i marketplace: controlli documentali e test, tracciabilità dei venditori, verifica di etichette energetiche ed EPR, responsabilità finanziaria in caso di inadempienza.
  • Tracciabilità dei prodotti e venditori, integrata con banche dati UE e passaporto digitale dei prodotti.
  • Rafforzamento delle dogane, con adozione del concetto di “importatore presunto” e abolizione della regola de minimis.
  • Maggiore applicazione delle norme UE esistenti, con risorse dedicate a vigilanza e dogane, fino al blocco di pacchi e siti non conformi.

Esempi e dati a supporto

  • Tribunali in Germania hanno condannato venditori online per non conformità su dispositivi medici.
  • Nel 2024 un’indagine LightingEurope ha rilevato il 100% di non conformità su 275 prodotti online (lampade e strisce LED).
  • In Germania, l’obbligo per i marketplace di verificare la registrazione RAEE ha portato a 80.000 nuove iscrizioni nel 2023 (contro 34.000 nel 2022).
  • Secondo Eunomia, i “free-riders” EPR rappresentano 5-10% del mercato online di elettronica, pari a 460-920 mila tonnellate di prodotti l’anno.
  • L’indagine TIE 2024 Online Mystery Shopper mostra che l’80% dei giocattoli acquistati da venditori terzi online non soddisfa gli standard UE di sicurezza e può essere pericoloso per i bambini.

Fonte: Assogiocattoli

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