Assogiocattoli: in difesa del business del presepe

«Il business natalizio sta procedendo a gonfie vele come ogni anno». Assogiocattoli, associazione dell’industria italiana, interviene nella polemica che imperversa su stampa e Tg sulla presunta crisi del presepe e lo fa difendendo il settore, dati alla mano. La questione contrappone le catene di grandi magazzini (Ikea, Rinascente, Standa, Oviesse), che quest’anno non metteranno in vendita pastori e bambinelli, e i deputati della CdL che hanno indetto una battaglia, anche mediatica, contro “i giganti dell’acquisto”. “La scelta di non vendere il necessario per il presepe è dovuta al fatto che nessuno lo compra più” fanno sapere le grandi catene. Ma non è della stessa opinione Assogiocattoli: «Se i presepi sono stati ritirati da alcune catene di grandi magazzini – ha dichiarato Carlo Cossalter, presidente – non è perché il “prodotto” è in crisi di vendite. Anzi, a noi risulta esattamente il contrario. Le vendite del presepe infatti stanno avendo un andamento positivo. Le scelte di una singola catena della distribuzione di alta gamma, legate peraltro ad esigenze di valorizzazione delle superfici di vendita al pubblico, non sono significative rispetto all’intero mercato, in quanto ai noi risulta che gli ordini complessivi già ricevuti dal trade siano in incremento dal 5% al 10% rispetto all’anno precedente». Sono ancora tanti – conclude l’Associazione, smontando definitivamente la crisi avvallata dalle grandi catene – gli italiani che tengono fede alla tradizione e pertanto alberi, addobbi e mangiatoie varie non conoscono crisi.

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