Assogiocattoli: in fase di elaborazione con il Politecnico di Milano un piano studi di Toy design

I produttori di giocattoli italiani, tra cui gli storici Clementoni, Bontempi, Mondo, Yakari, Edison, BBurago, Nuova Faro, hanno dovuto, soprattutto negli ultimi 20 anni, difendere una tradizione che oggi vede l’Italia al secondo posto in Europa come quantità di esportazioni. La produzione 2003 ha confermato lo stesso valore del 2002 con 2100 milioni di euro, mentre gli occupati del settore superano la quota di 10 mila addetti. Il punto di forza del made in Italy è sicuramente l’attenzione alla sicurezza e alla qualità: ogni pezzo è sottoposto al vaglio delle normative europee per il rispetto degli standard. Anche i prodotti che vengono fabbricati in Cina per conto di aziende italiane devono essere in linea con il codice Ue e contraddistinguersi con il marchio Ce. Connotato questo che i giocattoli cinesi tout court non hanno. Per far fronte all’avanzata del tecnologico, inoltre, i produttori hanno dato spazio a giocattoli con led luminosi e sonori, nel tentativo di rivisitare il giocattolo classico statico. “Non solo sulla tecnologia, ma su creatività, colore e design occorre puntare per dare nuovo slancio alla produzione di giocattoli – ha affermato Roberto Bonazzi, presidente di Assogiocattoli – “E su questo fronte la formazione industriale diventa molto importante. Per questo Assogiocattoli sta collaborando con la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano per mettere a punto un piano di studi mirato al Toy design”. Nel 2003 già l’Istituto Europeo di Design di Milano aveva progettato, in collaborazione con Lego, il gioco Tale e quale, evoluzione del classico puzzle, che permette di ricostruire in piano o in tridimensionale qualsiasi immagine scattata con una macchina fotografica digitale.

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