L’attività produttiva alla Bontempi, azienda del 1937 che produce strumenti musicali anche in versione giocattolo, è stata sospesa per un’istanza fallimentare del tribunale di Macerata e i circa 300 dipendenti dell’azienda da ieri sono rimasti a casa. Quella che è una delle aziende storiche nel campo delle strumentazioni musicali, conta due stabilimenti, di cui quello principale è a Martinsicuro. L’attività progettuale e amministrativa, invece, ha sede a Potenza Picena (Mc). Pare che i guai per la Bontempi siano da ricondurre ad un’istanza fallimentare presentata da un istituto di credito, la Cassa di Risparmio di Fano, avanzata a febbraio per ottenere il pagamento di circa 400 milioni di lire. In relazione all’istanza presentata dalla banca, la proprietà della Comus Bontempi ha proposto una sorta di transazione. Nonostante questo il giudice fallimentare del tribunale marchigiano ha portato avanti l’istanza e la pratica è finita nelle mani del curatore fallimentare, che di fatto ha sospeso l’attività produttiva. Ieri c’è stata una prima assemblea con i sindacati e stasera ci sarà un summit con il curatore fallimentare proprio per stabilire il futuro immediato della Comus. Sembra infatti che la fabbrica di Martinsicuro fosse stata sempre produttiva, nonostante alcune difficoltà aziendali (si parla di debiti per circa 80 miliardi di vecchie lire). «Un evento tanto triste quanto inaspettato – ha commentato il proprietario, l’ingegner Paolo Bontempi – non previsto né prevedibile, considerato che si cala in un momento di grande rilancio dell’azienda, tanto più significativo se si tiene conto della difficile situazione economica. Dopo 24 ore — spiega Bontempi a proposito della richiesta della banca — avevano già raggiunto l’accordo e la stessa istanza era stata ritirata». Dopo la grande crisi di fine 1997 («allora sì che ci trovavamo in una situazione da fallimento!», sottolinea Bontempi) il profondo piano di ristrutturazione e di dismissione del debito, la diversificazione produttiva, il lancio di nuovi prodotti, l’attivazione di una produzione in Cina, l’acquisizione di importanti licenze per il mercato europeo di soggetti Walt Disney, Warner Bros, Barbie, si era ripresa e sembrava aver riscosso consensi anche alla recente Fiera del Giocattolo di Norimberga. Tra l’altro erano già partiti i colloqui per l’assunzione di 28 nuovi lavoratori nello stabilimento di Martinsicuro. L’azienda aveva acquisito in passato la Farfisa e la Antonelli con tutti gli immobili ad esse connessi, per sostenere i quali aveva fatto ricorso a un forte indebitamento, ma gli scarsi risultati del progetto musicale “Bontempi – Farfisa” (nonostante il centro di ricerca sulla tecnologia elettronica avviato vicino Roma), stavano per essere compensati. Era, infatti, in corso una trattativa per la vendita dello stabilimento dell’Aspio (20 miliardi di lire previsti), mentre l’approvazione del Piano regolatore di Potenza Picena ha posto sul mercato circa 28.000 metri quadri di terreno edificabile di proprietà dell’azienda. Dunque i debiti stavano per essere pagati. L’ingegner Bontempi, 71 anni, ha annunciato ai sindacati di avere un piano per salvare l’azienda entro 30 giorni che dovrà essere rilevata da un’importante gruppo italiano.
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