La riapertura degli stabilimenti della ex Bontempi, ora Sigma Srl, potrebbe slittare. Alla firma dell’accordo sindacale con la nuova società da parte della Cisl, notizia riportata oggi dal quotidiano abruzzese Il Centro, non ha fatto seguito la ratifica del medesimo da parte della Cgil. I rappresentanti aziendali del sindacato guidato da Guglielmo Epifani avrebbero mosso alcune critiche sostanziali al documento, in particolare ai punti riguardanti la messa in mobilità dei lavoratori entro il termine massimo consentito (45 giorni) e l’affitto per un anno degli stabilimenti proposto dalla nuova proprietà (i cui quadri comprendono alcuni dirigenti della ex Comus Bontempi). Questa iniziativa sindacale sarebbe in palese contrasto con l’operato del curatore fallimentare, nominato dal tribunale di Macerata dopo la dichiarazione di fallimento dello scorso 14 maggio: il quotidiano romano Il Messaggero riporta addirittura l’intenzione, da parte della rappresentanza della Cgil, di impugnare il licenziamento dei propri aderenti, che sarebbe scattato il 6 giugno. L’accordo bocciato dalla Cgil prevede che Sigma riassuma i circa 220 dipendenti (mantenendone inalterate qualifiche e posizioni previdenziali maturate in precedenza) a tempo determinato, per i prossimi 12 mesi. I lavoratori avrebbero inoltre usufruito di un premio d’ingresso a parziale risarcimento per il periodo d’inattività (di cui Cgil avrebbe lamentato l’eccessiva riduzione), e, in caso di buon andamento della produzione, avrebbero quindi potuto veder tramutato il proprio contratto a termine in rapporto a tempo indeterminato. Produzione che avrebbe dovuto riprendere lunedì 16 giugno, per consentire di portare a termine le molte commesse ricevute e rimaste bloccate durante il periodo di chiusura delle unità produttive.
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