Centri commerciali in salute

Non c’è dubbio per Massimo Moretti, presidente CNCC, i centri commerciali sono in salute e non manca mai di sottolinearlo: “Per cominciare tra i 4 e i 6 milioni di persone scelgono di trascorrervi del tempo ogni giorno. Quest’anno sono stati realizzati circa 300 mila mq di centri commerciali. Questo ha portato con sé un importante sostegno al settore dell’edilizia (sono stati investiti infatti tra i 50 e i 200 milioni euro per costruire ciascun centro commerciale) e all’occupazione (si tratta infatti di almeno mille nuove assunzioni per ciascun centro) nonché alla crescita economica”.

Ma, non è tutto perché negli ultimi quadrimestri gli acquisti nei c.c. sono stati in crescita anche se quest’ultimo ha una contrazione dei consumi, che nel terzo quadrimestre sono diminuiti del 2,8%, “un trend in parte fisiologico, dall’altra parte dovuto all’incertezza complessiva del momento”. Tutto ciò in un quadro immobiliare commerciale che secondo Vincenzo Gibiino, presidente dell’OPMI vive tuttora fortissimi freni: “Per cominciare, i tempi necessari per l’apertura dei centri commerciali in Italia sono troppo spesso biblici. Dal progetto all’avvio dell’attività passano anche dieci anni. Una situazione inaccettabile che disincentiva fortemente gli investimenti stranieri e nazionali nel nostro Paese, a discapito dello sviluppo di un settore economico dalle grandi potenzialità. Crediamo sia indispensabile una sorta di legge obiettivo che tracci le linee guida alle quali regioni, enti locali ed enti autorizzativi dovranno attenersi, pur nel rispetto delle competenze degli stessi. I centri commerciali italiani, frequentati ogni giorno da oltre 5 milioni di visitatori, con vendite che dal 2014 ad oggi hanno mostrato ininterrottamente un trend di crescita, rappresentano un vero e proprio motore dell’economia nazionale e anche per questo motivo devono essere sostenuti e non osteggiati”.

A conclusione dei vari interventi, Moretti ha infine evidenziato la necessità di favorire lo sviluppo dei centri commerciali: “I centri commerciali si possono considerare dei nuovi social hub: social, perché la gente desidera andarci (sono visti infatti come un luogo bello, divertente e sicuro); hub, perché i centri commerciali diventano dei centri di aggregazione e attorno a essi aumentano anche uffici, case e turismo”.

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