I chiodini, il famoso mosaico colorato inventato a Torino 63 anni fa da Quercetti, che li lanciò e brevettò nel 1953, continuano ad essere prodotti nella fabbrica torinese. «Il destino di questo gioco sembrava segnato dall’avvento dell’era digitale. Videogiochi e Tablet apparivano come strumenti di gioco insostituibili, il loro appeal irraggiungibile. E invece nel 2016, in barba alla concorrenza digitale, la produzione del chiodino cresce del 100% – si legge nella nota dell’azienda – Un numeratore presente sul rinnovato sito www.quercetti.com scandisce in tempo reale i numeri della produzione. Dal primo gennaio ne sono stati prodotti un miliardo. La fabbrica di giocattoli torinese ha saputo reinventare il suo gioco-icona rendendolo allettante per un pubblico nuovo e inusuale per il mercato del giocattolo: gli adulti. I bambini degli anni ’60, ’70 e ’80, che sono cresciuti con questo gioco. Lo ha fatto realizzando chiodini più piccoli, in 6 colori, che correttamente inseriti nelle tavolette traforate, danno vita a ritratti, paesaggi, opere d’arte e, per chi volesse, riproduzioni di foto e scatti da personalizzare come si crede, nel taglio, nei colori e anche nelle dimensioni: il Pixel Art. Un po’ gioco, un po’ hobby, un po’ oggetto d’arredo. La produzione è esattamente raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel 2015 si era già raggiunto un traguardo storico, 1 miliardo di chiodini prodotti in un solo anno. Per l’anno in corso l’azienda si prepara a raddoppiare i numeri in produzione. Le macchine di stampaggio lavorano senza sosta in questa fabbrica sita nel cuore della città. Si stampano chiodini 24 ore su 24 per una media di 6 milioni al giorno. Negli ultimi 2 anni il numero della produzione di chiodini è triplicato. I nuovi stampi in costruzione nell’officina interna dell’azienda permetteranno di migliorare ulteriormente queste performance».
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz