Lunedì scorso ha cessato la propria attività lo storico negozio di giocattoli di Savona, Il Bazar: Flavia Quaglia, titolare del punto vendita, ha abbassato le saracinesche del suo negozio di corso Italia dopo cinquant’anni: «Non le dispiace chiudere dopo tanti anni? Non me lo dica – spiega Flavia Quaglia – Mi hanno detto che a Savona ci sono dei bambini in lacrime. All’inizio della svendita ero più distaccata, ma più passavano i giorni, peggio è stato. Mio marito ha la sua attività, l’agenzia immobiliare qui accanto, e mia figlia ha preferito lavorare con lui. Il fatto che avrà una bambina mi ha spinto a prendere questa decisione». La tradizione del negozio si interromperà alla terza generazione. L’insegna “Bazar” comparve all’inizio del ’900. Si vendeva di tutto: giocattoli, ma anche bigiotteria, chincaglieria, pelletteria. Nel ’53 l’attività fu rilevata da Pietro Quaglia con la moglie Maria Bottinelli e i figli Flavia e Aldo. Nel ’74 il testimone è passato a Flavia, che ha trasformato il negozio nel paese dei balocchi. Ma com’è cambiato il giocattolo nel tempo? «Il periodo più scioccante sono stati gli anni Ottanta: a fare irruzione fra i giocattoli classici è stato Goldrake, lo spaziale – ricorda – Anche l’avvento dell’elettronica è stato sconvolgente: ha bruciato la vita dei bambini. Ho amato moltissimo il mio lavoro. Per essere aggiornata e avere sempre il meglio andavo alle fiere di Norimberga, Parigi, New York. Ricordo con nostalgia le gare di Lego che abbiamo organizzato». E il periodo più bello? «È stato quello in cui ho lavorato con mia figlia, quando faceva l’università». Ma che cosa prenderà il posto del negozio? Fortunatamente le saracinesche non resteranno abbassate per sempre. Al posto del “Bazar” (i muri sono di proprietà di Flavia Quaglia) aprirà una grossa libreria. La vita continua. Fonte Il Secolo XIX © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz