Consumatori e aziende sono scese in campo per contrastare la contraffazione a Roma in un seminario legato al progetto di Federconsumatori: “Comunicazione sociale e Formazione su Contraffazione e Pirateria” a cui hanno partecipato rappresentanti delle associazioni di imprese, dei consumatori e delle istituzioni. È emerso come la contraffazione dei prodotti rappresenti un fenomeno con gravi ripercussioni economiche e sociali. La Comunità Europea ha calcolato che gli scambi di merce contraffatta rappresentano circa il 5-7% del commercio internazionale. Ciò si traduce in una perdita annua di 200.000 posti di lavoro nel settore regolare dell’economia all’interno dell’UE. Sempre nell’UE, la perdita in termini di fatturato, ossia la spesa dei consumatori in prodotti falsificati, è compresa fra i 400 e gli 800 milioni di euro. Le stime della Guardia di Finanza calcolano in 1,5 miliardi di euro il volume d’affari annuo della contraffazione, che diventano dai 4 ai 6 miliardi secondo le stime delle associazioni di categoria. Nel 2003 i giocattoli sequestrati dalla GDF sono stati 12.909.190, gli accessori per telefonia 587.264. Il progetto di Federconsumatori consiste nella realizzazione di una serie di iniziative destinate ai consumatori, in particolare giovani e anziani, che abbiano come oggetto alcuni elementi come la definizione del termine contraffazione e dei suoi aspetti, gli aspetti economici e sociali, i rischi dei prodotti contraffatti su sicurezza e salute e le possibili azioni da intraprendere per difendersi dal fenomeno. Il progetto cura gli aspetti inerenti la comunicazione e ha previsto un apposito sito internet www.contraffazioni.org. Silvio Paschi, Segretario Generale di INDICAM, l’associazione di Contromarca dedicata alla lotta alla contraffazione, ha dichiarato: “La contraffazione non è solo un danno alle aziende ma all’intero sistema economico. E’ un pericolo per i lavoratori delle imprese e per consumatori che acquistano prodotti a rischio per la sicurezza e la salute. La contraffazione ha un mercato enorme valutabile intorno al 10% del commercio mondiale: l’Italia è il primo paese europeo produttore di merci contraffatte mentre la Cina lo è del mondo. Per combatterla, in questo momento, l’unica soluzione vincente è un’alleanza tra pubbliche autorità, settore privato e consumatori”.
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