Gli ftalati, ampiamente utilizzati come plasticizzanti all’interno di materiali polimerici, sono riconosciuti come sostanze tossiche per la riproduzione. Come ricorda Intertek- tra i maggiori fornitori a livello mondiale di servizi di assurance, testing, ispezione e certificazione di giocattoli, giochi e gadget – l’Annex XVII del Regolamento REACH, alla voce 51, inizialmente prevedeva il divieto di 3 di queste sostanze: il DEHP (bis (2-etilexil) Ftalato), il DBP (Dibutil Ftalato), e il BBP (Benzil Butil Ftalato). Con il Regolamento (UE) 2018/2005 il divieto di utilizzo degli ftalati all’interno di giocattoli e prodotti di puericultura è stato esteso anche al DIBP (Diisobutil Ftalato). Dall’8 luglio 2020 sarà proibita l’immissione sul mercato di articoli con un contenuto di uno o più dei 4 ftalati sopra citati, singolarmente o all’interno di miscele, in quantità superiore allo 0,1% in peso del materiale plastico all’interno di giocattoli e prodotti di puericultura. Il divieto riguarda ora anche i prodotti al consumo in generale (come per esempio gli articoli promozionali), con l’eccezione di alcune categorie già soggette a regolamentazioni ad hoc quali ad esempio dispositivi medici, Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) e dispositivi elettrici ed elettronici.
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