Dati Databank: si riduce il tempo da dedicare al gioco per i bambini

Gli elementi che hanno caratterizzato il quadro di riferimento della domanda di giocattoli in Italia in un recente passato hanno trovato anch’essi una nuova conferma, in primo luogo la propensione all’acquisto da ricorrenza con una conseguente elevata stagionalità delle vendite (oltre l’80% del giro d’affari del settore è generato negli ultimi 40-45 giorni dell’anno). Ad essa si accompagna la rapida obsolescenza dei prodotti e la continua ricerca di novità da parte delle imprese, con l’obiettivo di individuare l’articolo di tendenza mentre aumenta, da un lato, la concorrenza di prodotti/modalità di fruizione del tempo libero alternativi al gioco, soprattutto da parte di quote sempre più ampie di bambini e ragazzi, meno orientati verso l’area ludica di tipo tradizionale: TV, musica, informatica (con una crescita nell’utilizzo di Internet, come alcuni recenti dati Istat sembrano confermare), cinema, ecc… Infine, aumenta la tendenza a “riempire”, da parte delle famiglie, lo spazio dedicato al tempo libero dei propri figli con numerose altre attività ricreative e/o formative che riducono, di fatto, il tempo da dedicare al gioco vero e proprio.

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