I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti importati dall’Asia potrebbero avere un impatto rilevante sul mercato del giocattolo. L’annuncio delle tariffe da parte dell’amministrazione Trump – che colpiscono in modo trasversale le produzioni extra-USA – ha già avuto effetti immediati: le azioni di Hasbro e Mattel sono scese rispettivamente del 14,2% e del 14,5%, toccando minimi significativi. Ancora più pesante la flessione per Funko (-17%) e Spin Master (-8%). (Fonte Reuters)
Secondo James Zahn, redattore capo di The Toy Book, “i dazi a tappeto di questa settimana hanno causato il caos e la confusione più assoluta tra i produttori di giocattoli e giochi di tutte le dimensioni“. La preoccupazione principale nasce dal fatto che l’industria del giocattolo statunitense non dispone di una solida base produttiva interna: la gran parte della manifattura è delocalizzata in Asia, in particolare in Cina, dove i margini sono già sotto forte pressione a causa dell’aumento dei costi.
Anche il mondo dei giochi da tavolo e del crowdfunding non è immune da questi effetti. Come riportato da Gamefound e Stonemaier Games, molte aziende del settore stanno rivedendo i propri piani: c’è chi anticipa lanci per evitare l’impatto delle nuove tariffe e chi valuta lo spostamento della produzione in altri Paesi asiatici meno colpiti, come il Vietnam o l’India. Una scelta che comporta però tempi lunghi e investimenti non trascurabili.
Il rischio concreto, segnalano vari analisti del settore, è un aumento generalizzato dei prezzi al dettaglio e un rallentamento nei lanci di nuovi prodotti. In un contesto già fragile a causa dell’incertezza economica globale, la guerra commerciale USA-Asia potrebbe diventare un ulteriore elemento critico per l’equilibrio del mercato toy, anche in Europa.
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