«Destagionalizzazione, come sempre saremo in prima linea»

A che punto è la destagionalizzazione nel segmento del giocattolo? Secondo lei, si sono fatti dei passi in avanti in questa direzione?

«Non vedo particolari passi in avanti. In Italia, soprattutto dalla Grande Distribuzione, il giocattolo viene sempre più considerato un articolo stagionale. In questo modo gli spazi e gli assortimenti del primo semestre vengono ridotti e non mantenuti sempre aggiornati. Basti pensare che anche nel primo semestre gli articoli più venduti continuano ad essere i contenitori pasquali e le calze della Befana, cioè prodotti tipici da volantino. Questo è inevitabile da parte della GD, che deve dedicare gli spazi promozionali alle diverse merceologie durante l’anno».

Che cosa a suo giudizio, potrebbe davvero aiutare a destagionalizzare questo mercato?

«Sicuramente da questa situazione potrebbe ricavare vantaggio il trade tradizionale, se si dimostrerà capace di attirare sempre più consumatori durante la non season, promuovendo eventi, promozioni e attività di richiamo. È chiaro che la stagione natalizia rappresenta un periodo di regali per tutti i bambini, ma è vero anche che i regali si fanno anche ai compleanni e agli onomastici, e questi avvengono durante tutto l’anno e rappresentano una fetta grande quanto i regali di Natale. Poi ci sono le altre ricorrenze e gli acquisti slegati da date fisse, che se seguiti a dovere possono fruttare fatturato. Inutile dire che sarebbe molto importante dal punto di vista della marginalità».

La comunicazione televisiva può contribuire alla destagionalizzazione? In quest’ottica la vostra azienda considera importante investire in comunicazione sui canali tv anche nel primo semestre dell’anno?

«Certamente il ruolo delle aziende è quello di supportare l’obiettivo di destagionallizzare, da tutti dichiarato, ma spesso da molti accantonato quando si tratta di investire denaro durante la non season. Per creare richiesta non vedo ancora validi strumenti alternativi alla pubblicità televisiva. La nostra azienda, per tipologia di prodotto e per punto prezzo non ha mai avuto fino ad oggi prodotti adatti alla non season. Dall’anno prossimo è nei nostri programmi di investire nel primo semestre, dal momento che abbiamo prodotti di medio prezzo e di alti volumi ideali per la non season».

Pensa che possa servire creare linee apposite per l’out of season?

«Sicuramente abbiamo linee per l’out of season. Fondamentale è il punto prezzo. In questo vedo lo sforzo dell’azienda di fare un focus come non è mai stato prima, sui prodotti di fascia media, vendibili durante tutto l’anno. Mi riferisco alle piste Carrera First e al radiocomando Super Mario Flying, sui quali l’anno prossimo abbiamo intenzione di investire in tv, mantenendo l’attuale punto prezzo».

In che modo e con quali attività state supportando i negozi a destagionalizzare il mercato del Giocattolo?

«Noi il nostro impegno sotto forma di investimento tv ce lo metteremo. Bisogna che il trade tradizionale ci supporti. Anche il lato eventi, che ha un picco da ottobre a dicembre, e che è un cardine della nostra strategia di investimento, dovrebbe essere curato con attenzione dal trade. Da questo lato noi, come sempre, saremo in prima linea».

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