Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, Enrico Preziosi, l’imprenditore di Giochi Preziosi avrebbe lanciato un allarme per far emergere le criticità legate agli approvvigionamenti dall’Asia e la necessità per l’industria nazionale, ma anche quella europea, di rivedere il suo modello. Sempre secondo quanto emerge da Il Corriere della Sera, Enrico Preziosi avrebbe dichiarato: “Ho 5.500 container fermi nei porti della Cina. Per sbloccare le navi e ricevere la merce le compagnie asiatiche ci chiedono di pagare cifre astronomiche: invece dei circa 10 milioni che abbiamo sempre versato per queste spedizioni, ora ce ne vogliono più di 60. Ci tengono in ostaggio dicendo che non ci sono navi a sufficienza da inviare in Europa. E in gioco per noi c’è la campagna di vendite di giocattoli per il Natale, che dovranno essere nelle vetrine già a ottobre”. E proprio a proposito di rivedere il modello di produzione, sempre secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, Enrico Preziosi avrebbe dichiarato: “Ci vuole un piano di reshoring dell’industria, dobbiamo riportare in Italia le produzioni, ne sono convinti tutti gli imprenditori. Potremmo creare più occupazione, fare altri investimenti. Ma è necessario avere il consenso del governo, con strumenti di supporto che riguardano contribuzione e tassazione. Ne ho già parlato con esponenti della politica. È un capitolo chiave nella ripartenza, in una fase in cui si sta investendo, anche grazie all’Europa».
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