Fiere: 1.500 operatori all’American Toy Fair

Oltre 20.000 buyers da circa 87 paesi raggiungono ogni anno il Javits Convention Center dove si svolge l’American Toy Fair. La 102° edizione si è conclusa il 23 febbraio 2005 e ha accolto 1.500 operatori di 30 nazionalità diverse. Tra le tendenze emerge il giocattolo hi-tech: i microchip sono presenti nel 75% dei prodotti. Questa moda nasce anche dal tentativo di sensibilizzare il mercato del giocattolo che nel 2004 in America è sceso del 3% a 20,1 milioni di dollari dai 20,7 milioni di dollari del 2003 (quando già le vendite erano diminuite del 2,9%). Troviamo così esposti in fiera diversi giochi tecnologici: la bambola Amazing Amanda che riconosce la voce della sua piccola mamma, il rilancio di Furby per Hasbro, Elmo Knows Your Name di Mattel (in cui i genitori possono inserire informazioni con un cd-rom in modo tale che il gioco possa fare gli auguri al bambino o rispondere adeguatamente alle domande). In crescita anche le licenze che dal cinema passano al giocattolo come Zorro, Fantastici 4, Star Wars, Harry Potter e Kong. Inoltre in Fiera vi è stata attenzione per la contraffazione: «I giocattoli illegali sono per lo più realizzati negli stessi Paesi che producono giocattoli a norma – spiega Mark Traphagen, esperto legale della Collier Shanbnon Scott e che ha tenuto una conferenza sull’Anti-Counterfeiting – non a caso il 75% dei giocattoli falsi sequestrati dalla dogana in Usa nel 2004 proviene dalla Cina».

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