G! come Giocare: a Fieramilanocity la sesta edizione

Dal 22 al 24 novembre 2013 torna G! come Giocare per la sesta edizione. G! come Giocare non rinuncia alla sua formula tradizionale che da sei anni richiama migliaia di visitatori, come testimoniano le oltre 67.000 presenze dello scorso anno: oltre 100 aziende, tra le principali del settore, mettono a disposizione del pubblico i giocattoli e giochi del loro catalogo, comprese le novità del prossimo Natale. «Si comincia con le nuove aree dedicate al gioco in scatola e al modellismo, rivolte principalmente ai “più grandi”, fino ad arrivare alla possibilità di acquistare i giocattoli in fiera approfittando degli sconti ottenibili, esibendo il biglietto d’ingresso, presso la maggior parte degli stand degli espositori e, anche dopo la fiera, presso i molti negozi convenzionati – spiega Paolo Taverna, direttore generale di Assogiocattoli – Torneranno in grande stile le aree didattiche dedicate ai libri (in cui i bimbi, in compagnia degli insegnanti e dei genitori, potranno leggere immergendosi in mondi fantastici), all’alimentazione (con laboratori di Mangiando si impara, dove si apprendono i segreti della cucina, ma anche del mangiar sano), all’educazione civica». L’edizione 2013 di G! come Giocare vede inoltre l’istituzione del Toy Award: attraverso un’apposita cartolina distribuita all’ingresso, i genitori potranno votare ed eleggere il gioco preferito tra una selezione dei prodotti delle aziende presenti alla manifestazione, suddivisi in 9 categorie. È inoltre previsto un “premio della critica”, attribuito da un panel di esperti (psicologi, insegnanti, designer). G! come Giocare offrirà anche la possibilità di visitare la mostra dedicata ai progetti e ai prototipi della nuova iniziativa VivaWood, organizzata da Cooperativa Estia, patrocinata da Assogiocattoli e altri prestigiosi partners: un nuovo marchio di giocattoli in legno ideati dagli studenti del Corso di Alta Formazione in Design del Giocattolo del Poli.Design di Milano e realizzati dai detenuti del Carcere di Bollate nel laboratorio di falegnameria della casa di reclusione.