In un video pubblicato sul sito dedicato al Press Day di Assogiocattoli, Chiara Bressan, Consultant and Market Intelligence di GfK ha rivelato i dati di mercato del primo semestre per la prima infanzia.
“Il mercato del baby care registra una positività sul 2021 di più 1,5% a valore. Questa positività vede un’apertura 2021 con un forte rimbalzo positivo rispetto al 2020 e una seconda parte del 2021 leggermente negativa ad eccezione del mese di novembre, che come sempre è caratterizzato da una positività grazie ai momenti più promozionali. Anche l’apertura 2022 registra una positività, nonostante un primo bimestre un po’ sottotono anche legato a un’incertezza maggiore, ma che recupera dal secondo bimestre. All’interno di questo trend troviamo velocità diverse per i tre macro comparti.
Il comparto della piccola puericultura registra una forte positività, come il comparto degli Electronic devices, dall’altro lato il Transportation and seat registra una leggera negatività sia in chiusura del 2021 che sul 2022. All’interno di questi tre macro comparti, non tutti i segmenti sono negativi. Infatti anche all’interno del Transportation and seat la parte di 2nd Age Stroller e carseat 0+1/2/3 registrano una positività.
Dall’altro lato, rispetto alla piccola puericultura e gli Electronic devices, troviamo un forte contributo positivo da parte dei tiralatte, dei ciucci e dei biberon.
Quali sono i canali che portano questa positività al mercato? Soprattutto il canale massmerchandiser più technical superstores che cresce a doppia cifra sul 2022. La parte di canale specializzato Mother & Child Specialists registra una leggera contrazione. Al netto di ciò, in ogni caso, il canale specializzato baby rimane il canale d’elezione per il mercato del baby, pesando i tre quarti del fatturato totale.
Abbiamo visto quanto valgono i diversi canali generalisti e specializzato. Se cambiamo punto di vista e guardiamo quanto siano importanti le vendite online rispetto alle vendite tradizionali, vediamo che il 32% delle vendite del fatturato sia fatto sul Canale online, mentre il 68% sia legato al canale tradizionale”.
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