Su base annua, le vendite al dettaglio registrano -2%, e le famiglie frenano soprattutto sugli alimentari (-2,1%, -1,9% invece i prodotti non alimentari). Il calo di settembre arriva dopo una serie di record al ribasso inanellati uno dietro l’altro per tre mesi consecutivi (-0,3% annuo a luglio, -1,9% ad agosto). Eccezion fatta per l’interruzione positiva di giugno, anche il risultato di maggio era stato negativo, anzi il peggiore degli ultimi otto anni (-3,2% sul 2002). Vendite al palo per l’intero sistema distributivo, ma per i piccoli commercianti il crollo è doppio rispetto alla grande distribuzione (rispettivamente, -2,6% e -1,3%). Le rinunce secondo l’Istat si sono concentrate sull’abbigliamento (-3,7%), giocattoli e attrezzatura sportiva (-2,8%), libri e giornali (-2,9%), e sulle calzature (-2,6%). Fanno eccezione elettrodomestici, radio, Tv e registratori, per cui le vendite crescono dello 0,2%. In generale sui primi tre trimestri la crescita di vendite più forte ha riguardato i prodotti farmaceutici (+0,6%) mentre i maggiori cali hanno riguardato giochi-sport-campeggio (-1,2%) e cartoleria, libri e giornali (-1,1%).Inoltre, l’indicatore Isae registra nel mese di novembre un calo della fiducia dei consumatori, dopo il modesto recupero nel morale dei consumatori iniziato a tarda primavera. Allarme da parte di Confcommercio e Confesercenti, mentre i sindacati sottolineano le difficoltà degli italiani, lavoratori dipendenti e pensionati soprattutto. Per la Confcommercio, si tratta di dati «che confermano come la domanda delle famiglie attraversi un momento di difficoltà, che non riesce ad essere attenuato dalle politiche di contenimento dei prezzi che il settore della distribuzione sta attuando». Inoltre, i dati depurati dalla componente relativa ai prezzi denunciano rispetto a settembre 2003 una maggiore riduzione delle quantità vendute: del 2,9%, con punte del 3,3% per gli alimentari. Alle prese con il peso del caro-vita, gli italiani hanno concentrato la propria spesa in ipermercati (più 2,3%), grandi magazzini (+1,6%) e hard-discount (+0,1%), abbandonando invece i supermercati (-2,5%) e, come si è visto, i piccoli negozi. A settembre, conclude l’istituto, il numero medio di giorni di apertura è stato di 25,6, pari a 0,3 giorni in più rispetto allo stesso mese del 2003. L’incremento più forte ha riguardato la grande distribuzione, con 0,7 giorni in più.
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