Giocattoli: cresce l’interesse per il Made in Usa

Riprende importanza il “Made in Usa” per i consumatori americani in conseguenza ai richiami dei giocattoli “Made in Cina”. Secondo Playthings, trade magazine americano dedicato al mondo del giocattolo, è ancora troppo presto per definire quanto il ritiro dai mercati di alcuni prodotti “Made in China” inciderà sul mercato dei giochi “Made in Usa”, ma secondo le aziende intervistate già in questi primi giorni si è registrato un leggero incremento nelle richieste di articoli prodotti in America. «Abbiamo visto un aumento nelle richieste da parte dei rivenditori che già in questi giorni si sono rivolti ai produttori del “Made in Usa“ per ordinare prodotti per bambini e giocattoli – spiega Jamie Seeley Kreisman, presidente di Beka Inc. – E’ decisamente troppo presto, però, per giudicare quale effetto avranno i richiami dei prodotti “Made in Cina“, ma basandoci sull’aumento dell’interesse mostrato dai consumatori verso i prodotti americani, mi aspetto una crescita del nostro mercato già dal prossimo autunno. Abbiamo, inoltre, già rilevato un aumento negli ordini del Back To School prodotto in Usa, ma non siamo in grado di definire se questa crescita è una conseguenza dei prodotti made in Cina ritirati dal mercato». Dichiarazioni arrivano anche da parte di Dan Sullivan, co-propietario di Smart Monkey Toys. «E’ probabilmente troppo presto per dire se o non stiamo vedendo un aumento dell’interesse verso i prodotti “Made in Usa“ da parte dei rivenditori – precisa – Penso che il mercato sia ormai talmente dominato dai prodotti “Made in Cina“ che un gran numero di retailer siano realmente convinti che i nostri articoli siano veramente prodotti in Usa: questa è la nostra grande occasione per farci conoscere maggiormente. Proprio per questo spediremo una comunicazione ai nostri clienti sottolineando il fatto che i nostri articoli e i componenti con cui essi sono realizzati sono esclusivamente “Made in Usa“. «Per ridurre la confusione dei consumatori, inseriremo sui nostri prodotti delle etichette apposite con la scritta “Made in Usa“ – dice Ray Dallavecchia, presidente and Ceo di Poof-Slinky». «Le nostre vendite hanno registrato un incremento del 40% rispetto al mese scorso – aggiunge Mike Whitworth, titolare di Whittle Shortline Railroad – Non stiamo facendo nulla per approfittare del ritiro dei prodotti “Made in Cina“, ma stiamo ugualmente ottenendo ordini da parte dei rivenditori».

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