Pupazzi, ciondoli e bamboline stanno diventando sempre più giochi utilizzati dagli adulti, novelli Peter Pan ultratrentenni, e coinvolgono soprattutto grandi case di moda e i produttori di tecnologia. Il target è prevalentemente composto da maschi tra i 35 e i 45 anni. Sono adulti che hanno bisogno di giocare e a cui il mercato offre risposte sempre più evolute. Gli ultimi nati sono i Toyz, lanciati dalla rivista di tendenza parigina “Colette”. Sono personaggi trendy in resina di varie dimensioni (da 6 a 30 cm), rigorosamente “no logo”, progettati da giovani designer inglesi, giapponesi e cinesi, venduti soprattutto on line su siti specializzati come www.artoyz.com. Ma i produttori di tecnologia non intendono farsi sorpassare dalla moda e propongono novità come Gizmondo (da fine estate sul mercato), console portatile adatta a qualsiasi tipo di gioco, riproduce audio e video e localizza i suoi simili. Oppure il nuovo telefono-piattaforma Nokia N-GageQD che offre il primo dispositivo mobile di gioco, mentre Nintendo DS si connette senza fili ad altri giocatori e Sony PSP offre musica e film e assomiglia a una playstation per adulti. Anche le grandi case di moda sono partite alla conquista di questo target con pupazzetti cinesi da 2 o 3 euro capaci di illuminarsi se attaccati ai cellulari, Chanel o Dior distribuiscono bamboline tempestate di strass e argento. Per non parlare delle piccole Minnie, dei mini-tamagochi, degli orsetti per cellulare e degli oggetti scaramantici. Gli stessi “capsule toys” (pupazzetti americani cattivi e irriverenti) sono diventati un modo per riconoscersi e danno vita a piccole tribù urbane. «Gli adulti sempre più vogliono giocare – dichiara Giovanni Battista Orsi, direttore di Assogiocattoli – e gli oggetti che acquistano sono diversi da quelli scelti per essere regalati ai bambini e chi li possiede solitamente non li condivide con i propri figli».
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