Giocattoli: in Usa lo spionaggio fa business

La Wild Planet Toys, una società di San Francisco il cui fondatore e proprietario, Danny Grossman, è un ex funzionario del Dipartimento di Stato che ha passato molti anni nell’ex Unione Sovietica, in cinque anni ha quadruplicato il giro d’affari vendendo diverse tipologie di giocattoli-spia. Così, secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, questo Natale molti giovani americani fra gli 8 e i 12 anni hanno voluto giocattoli e gadget ispirati allo spionaggio. Tra di essi l’Eye-Link Communicator, un minischermo digitale collegato a un apparecchio per la trasmissione e la ricezione di testi con cui i ragazzi possono scambiarsi messaggi a centinaia di metri di distanza, che costa 35 dollari. L’Eye-Link Communicator è andato a ruba e gli appassionati hanno dovuto ricorrere a Internet, dove era offerto a prezzi molto più alti. Fra gli altri giocattoli-spia ideati da Grossman ci sono il Supersonic Ear, l’orecchio supersonico che intercetta conversazioni a oltre 10 metri di distanza, la Spy Wrist Camera, una minimacchina fotografica nascosta in quello che sembra un orologio da polso, e il Nightspyer, per vedere al buio. Inoltre Wild Planet non trascura la clientela delle ragazzine, alle quali è riservata una linea di prodotti chiamata Undercover Girl (ragazza sotto mentite spoglie). Tra l’altro ogni anno, la Wild Planet Toys organizza un concorso fra i piccoli inventori di nuovi giocattoli e due anni fa il primo premio (che consiste in una percentuale dei profitti realizzati con la vendita) è andato ad una bambina di 8 anni che ha proposto il Librocamera: un libro che è cela una microcamera fotografica, per fotografare mentre si fa finta di leggere.

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