Quale sarà la ripercussione della “questione cinese” sul futuro del mercato mondiale del giocattolo? Richard Gottlieb, in un’intervista rilasciata al magazine americano Playthings, lo definisce Sweater Effect (“Effetto maglione”). «A seguito degli ultimi eventi – commenta Gottlieb – a Natale molti più bambini riceveranno capi d’abbigliamento al posto dei giocattoli». “L’Effetto Maglione” è la misura della migrazione dal giocattolo verso l’abbigliamento e altre categorie merceologiche che i consumatori recepiscono come sicure per i bambini. «Come hanno sottolineato produttori ed esercenti americani – continua Gottlieb – si avrà anche un boom dei prodotti che arrivano da altri paesi rispetto alla Cina, come dall’Europa o dagli USA. Ma questi prodotti non saranno sufficienti a soddisfare le esigenze di tutti i consumatori, che si rivolgeranno quindi massicciamente ad altre merceologie. Interesse di tutti noi, invece, è di mantenere i consumatori nei negozi di giocattoli, indipendentemente dalla provenienza del prodotto». Quindi, secondo Gottlieb, in ultima analisi la vera questione non è tanto quanto guadagnerà il made in USA rispetto al made in China, ma quanto perderà l’industria del giocattolo in toto rispetto alle altre categorie di prodotti. «E in questo siamo tutti nella stessa barca – conclude – Penso sia più che mai necessario che l’industria del giocattolo a livello mondiale elabori un piano speciale per trattenere i consumatori nei negozi di giocattolo per questo Natale ma anche per gli anni a venire. Siamo una grande industria, Siamo un’industria di lunga esperienza. È tempo che ridiventiamo un’industria accattivante».
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