Hong Kong è il primo paese esportatore di giocattoli (9 miliardi e mezzo di dollari nel 2002, di cui oltre il 70% verso Stati Uniti e Unione Europea), che normalmente gestisce anche il traffico di prodotti provenienti dalla Cina. Per questo molti allarmismi nei confronti della Sars si sono diretti al mercato del giocattolo in oriente. Tramite un comunicato ufficiale del 10 aprile scorso il Ministero della Salute italiano ha però confermato che il virus non si trasmette attraverso le merci. Il virus rimane vivo solo per alcune ore al di fuori del corpo umano, il che significa che non c’è alcun pericolo che la Sars sia trasmessa attraverso i prodotti. Edmund Young, chairman dell’Hong Kong Trade Development Council Toy Advisory Committe, ha affermato che per il momento non si sono verificati problemi né a livello mondiale né per quanto riguarda il nostro paese (il quinto per importazioni di giocattoli da Hong Kong). Inoltre “se lo paragoniamo agli altri mercati – ha sostenuto Edmund Young – quello del giocattolo è uno dei meno colpiti perché il costo del giocattolo non è alto. Le esportazioni di giocattoli dovrebbero aumentare nell’ultima parte dell’anno, perché i buyer inizieranno a effettuare gli ordini per Natale, quando è auspicabile che la Sars sia ormai sotto controllo. Perciò nell’anno ci aspettiamo che le esportazioni rimangano più o meno uguali a quelle dell’anno scorso. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo segnali che le esportazioni possono aumentare”. Queste affermazioni attenuano le precedenti del comunicato l’Hong Kong Trade Development Council (confronta con notizia su www.e-duesse.it del 23/04/2003).
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