Giocattolo: in USA si accende il dibattito sui giochi violenti

Si è acceso in queste settimane sulla stampa statunitense il dibattito sulla violenza di cui sono portatori alcuni giocattoli, che, a detta di alcuni, possono essere i primi responsabili della violenza nella società. Toy Industry Association entra nella querelle difendendo i giocattoli. Afferma che la sicurezza e la salute del bambino sono tra le sue priorità e rifiuta nettamente la tesi di un legame tra gioco e violenza criminale. Per questo l’associazione e i produttori di giocattoli che rappresenta hanno chiesto un parere sulla questione agli esperti nell’ambito dello sviluppo del bambino. Tra costoro, Jeffrey Goldstein, ricercatore universitario, autore di un libro sul legame tra violenza e intrattenimento, e professore di Media & Communication all’Università di Utrecht in Olanda, che afferma: «Non ci sono giocattoli violenti e giocattoli non-violenti. Ci sono semplicemente giocattoli, alcuni ispirati a oggetti appartenenti al mondo degli adulti, altri a oggetti di pura fantasia. I giocattoli sono gli intermediari tra i bambini e il mondo, formano il comportamento stimolando il gioco, ma non motivano un comportamento aggressivo. L’ambiente familiare è il fattore decisivo nella formazione del carattere del bambino: il comportamento dei genitori, nel rapporto coi figli, ha molta più influenza di un qualunque giocattolo». TIA fornisce inoltre informazioni ai genitori relative ai giocattoli e alla funzione pedagogica e formativa del gioco sul sito Toy Safety Hotline all’indirizzo www.toyhotline.org.

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