Giocattolo: una roccaforte di spesa

Sarà un Natale all’insegna dell’austerità per la maggioranza degli italiani, in linea con le difficoltà economiche con cui sono costretti a fare i conti tutti i mesi. Meno regali «importanti», mentre trionfa l’oggettistica, poco abbigliamento, pochi viaggi. Eppure, gli italiani finiranno comunque per spendere più dell’anno scorso, almeno il 2,75% in più, per una spesa media di 635 euro contro i 618 del Natale 2003. Questo, almeno, è quanto emerge da un’inchiesta dell’Adoc (associazione dei consumatori che aderisce all’Intesa) sulle tendenze dei consumi per le festività di fine anno: a fare le spese dei conti che non tornano saranno soprattutto viaggi, gioielli e abbigliamento, e per i regali si punterà su beni necessari. La spesa media delle famiglie ammonterà a circa 635 euro con una crescita del 2,75% rispetto ai 618 euro del 2003, ma, come spiega il presidente dell’Adoc Carlo Pileri, «cambiano gli orientamenti e le scelte degli italiani costretti a fare i conti con gli aumenti registrati negli ultimi anni». L’inchiesta, sottolinea Pileri, «ci mostra un’Italia sofferente e ormai costretta ad acquistare solo l’indispensabile anche per Natale». «Oltretutto questo non rappresenta un vantaggio per il consumatore, proprio perché nei giorni precedenti la festività tutti i prezzi tendono ad aumentare». I commercianti, nel frattempo, stanno proponendo con largo anticipo i prodotti natalizi. Le campagne pubblicitarie sono già partite, molti addobbi tipici natalizi sono già stati montati. Ma i dati dell’Adoc affermano che gli italiani sono orientati ad effettuare le loro spese solo dopo metà dicembre. Un vero e proprio aumento dei consumi è atteso solo per il settore dell’oggettistica: ovvero meno regali costosi e molti più «pensieri» per fidanzata, amico, parenti. «Considerato che dal 2001 ad oggi – spiega Pileri – solo la voce di spesa riferita a questo settore sembra sorprendentemente aumentare, la lettura da dare è duplice: da una parte c’è la tendenza a comprare regali sempre meno costosi, a preparare cenoni sempre meno ricchi, a contrarre i costi per la festività, dall’altra sembrano resistere delle roccaforti di spesa, come gli stessi alimentari e i giocattoli». Nel dettaglio infatti si nota come rispetto all’anno scorso le famiglie si faranno carico di un incremento del 2,24% per far fronte alla spesa per il cenone e il pranzo di Natale, passando dai 274 euro del 2003 ai 274 di oggi. L’incremento della spesa più consistente, a fronte di un minor numero di prodotti acquistati, riguarda gli addobbi e gli accessori per il presepe. Il rincaro rispetto al 2004 è del 3,45%, e se invece il riferimento lo si fa con il 2001, l’incremento è di circa 5 euro. Significativa anche la voce relativa ai regali, che costeranno in media il 3,44% in più: gli italiani spenderanno circa 271 euro a testa per i pacchetti sotto l’albero. Nel complesso le spese di Natale costeranno quasi il doppio rispetto al 2001, quando bastavano 387 euro per poter far fronte allo shopping natalizio, quest’anno ne serviranno 636.

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