Giochi da tavolo e dazi USA, Stonemaier fa chiarezza

Con un dazio del 54% sulle importazioni dalla Cina agli Stati Uniti, i costi per produrre giochi da tavolo sono aumentati drasticamente. L’editore Stonemaier Games chiarisce perché il rincaro non è legato all’avidità, ma a un’equazione economica complessa

Il recente aumento dei dazi statunitensi del 54% sulle merci provenienti dalla Cina sta avendo un impatto diretto anche sul mercato dei giochi da tavolo, dove la produzione cinese resta predominante. A lanciare un messaggio chiaro è Jamey Stegmaier, fondatore di Stonemaier Games, una delle realtà editoriali di giochi da tavolo più conosciute a livello internazionale (sono suoi giochi come Wingspan, Finspan, Wyrmspan, Viticulture, Scythe e Tokaido), che ha deciso di spiegare pubblicamente i meccanismi dietro l’aumento dei prezzi.

Con un post dettagliato pubblicato sul blog dell’azienda, Stegmaier affronta le critiche che accusano editori e rivenditori di approfittare della situazione, dimostrando invece che il rincaro non è frutto di scelte arbitrarie, ma della necessità di coprire costi sempre più alti lungo tutta la filiera. L’editore sottolinea che “nessuno trae beneficio da un aumento del 54% nei costi di produzione”: né chi pubblica i giochi, né i distributori, né i retailer – e men che meno i consumatori. Stonemaier porta l’esempio concreto della propria azienda: 10 milioni di dollari investiti in produzione nel 2024 si traducono, con i nuovi dazi, in potenziali 5 milioni di spese aggiuntive. Di fronte a questo scenario, la sopravvivenza economica richiede un riequilibrio dei prezzi, anche nei canali retail e direct-to-consumer.

Il messaggio è chiaro: non si tratta di avidità, ma di sopravvivenza. E, come evidenzia Stegmaier, i giochi sugli scaffali dei negozi sono tutti stati già acquistati dal rivenditore, che anticipa i costi senza garanzie di vendita. In più, un’eccessiva pressione sulle realtà intermedie – come i negozi specializzati – rischia di compromettere l’intero ecosistema. La proposta di Stonemaier? Un approccio bilanciato in cui l’editore assorbe parte del dazio, distributori e retailer ritoccano i prezzi senza esagerare, e i consumatori sono coinvolti in modo trasparente. “Parliamone con empatia e mente aperta”, conclude l’autore del post, invitando a considerare le difficoltà di ogni anello della catena.

L’articolo completo (in inglese) con tutti i dettagli economici e i modelli di pricing è disponibile sul blog ufficiale di Stonemaier Games

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