Giochi Preziosi: al 30 giugno utile netto pari a 0,6 mln

L’utile netto di Giochi Prezioni al 30 giugno 2010 è pari a 0,6 mln euro, in diminuzione rispetto ai 3,2 mln registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. L’Ebitda, si legge in una nota, è superiore agli obiettivi del piano industriale. L’incidenza sui ricavi netti di tale margine passa infatti dall’11,6% dell’anno precedente all’attuale 12,2%, per un valore complessivo di 115,1 mln euro (+14,9%) rispetto ai 100,2 mln euro dell’esercizio precedente. L’Ebit e’ pari a 53,0 mln euro (+28,9% a/a), l’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo evidenzia una sensibile riduzione passando dai 311,4 mln euro al 30 giugno 2009 agli attuali 279,3 mln euro. Gli investimenti netti del periodo in esame ammontano complessivamente a 23,8 mln euro. I ricavi di vendita si attestano a 939,9 mln euro, in crescita dell’ 8,6% rispetto ai 865,3 mln euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Lo sviluppo del Gruppo sui mercati esteri è risultato particolarmente significativo in Francia (+54,2%), Uk (+53,1%), Spagna (+29,3%) e Germania (+22,2%). A tale crescita hanno contribuito l’affermazione ed il consolidamento del marchio proprio “Gormiti”, oltre che lo sviluppo commerciale dei prodotti su licenza. Sul mercato italiano Giochi Preziosi conferma la propria posizione di leadership con una quota di mercato pari al 25%, con ricavi pari a 328,1 mln euro, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente. L’andamento del Gruppo Giochi Preziosi nel secondo semestre 2010 (il primo semestre dell’anno fiscale 2010/2011) e’ positivo e in linea con gli obiettivi del piano industriale. Continua la forte espansione del Gruppo in Europa, con una performance particolarmente positiva in Francia, dove Giochi Preziosi ha raggiunto nel corso delle ultime settimane una quota di mercato del 7%, grazie ad un significativo incremento delle vendite rispetto allo scorso anno. In Italia Giochi Preziosi conferma la propria leadership assoluta con una quota di mercato che si aggira intorno al 25%. Fonte Milano Finanza