Entra nel vivo il terzo buyout di Giochi Preziosi. Seconda quanto risulta a F&M, si sarebbe chiusa negli ultimi giorni la vendor due diligence commissionata dall’azionista venditore, ossia il veicolo Lauro 22, a sua volta partecipato dal socio di maggioranza Clessidra al 57,6%, da Hvb-Unicredit al 24,2% e da Hamilton Lane al 18,2%. Sulla base della due diligence, la valorizzazione della società di Cogliate che fa capo a Enrico Preziosi dovrebbe essere compresa tra 1,15 e i,25 miliardi di euro. Già in passato, il fondo di private equity guidato da Caludio Sposito e gli altri soci venditori non erano sembrati disposti a chiudere l’affare per valutazioni complessive inferiori agli 1,1 miliardi. Basti pensare a come era stata rispedita al mittente, nella primavera 2010, l’offerta, che valorizza che valorizzava l’azienda produttrice circa 1 miliardo, per rilevare la metà del 38% in mano a Lauro 22 presentata da Axa private equity. Fondo, quest’ultimo che non avrebbe mollato la presa, ma sarebbe, anzi, tra i pretendenti in corsa con più chance di diventare nuovo azionista di Giochi Preziosi. Tra gli altri ci sarebbero anche Kkr, Carlyle, Tpg, Cinven e Cvc. Sembra che il processo di asta che consentirà ai nuovi private equità di entrare nel capitale sarà avviato dal mese di febbraio. Oltre a Lauro 22, l’attuale compagine azionaria vede al comando con il 42,75% è in mano ad Intesa Sanpaolo e il 5% fa capo a Idea Capital. Infine, resterebbe in piedi le trattative con la catena statunitense ToysRus, che punterebbe a rilevare la parte retail dei giochi del gruppo.
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