Giochi Preziosi rinuncia alla vendita?

Secondo quanto riportato da Il Mondo, dopo aver soprasseduto sei mesi fa al progetto Piazza Affari per privilegiare la vendita in asta, Giochi Preziosi fischia anche il secondo stop. Quello alla gara competitiva per la vendita ai fondi di private equità. Come dire che la casa dei Gormiti e di Cicciobello andrà avanti da sola, con gli assetti attuali che vedono il presidente Enrico Preziosi al 42,1%, Clessidra al 38% assieme ai coinvestitori Hvb-Unicredit e Hamilton Lane, Intesa Sanpaolo al 14,2% e, infine, Idea Capital al 5%. Sempre secondo ciò che viene riportato da Il Mondo, l’epilogo c’è stato con Cinven, il fondo guidato a Milano da Roberto Italia, che si è fermato a una valutazione di circa 700 milioni per l’equity dell’azienda di Cogliate (Como). Cifre compatibili con un valore d’impresa di 1,1-1,2 miliardi pari a nove volte l’ebitda atteso nel bilancio a giugno 2011. Ma non è bastato perché la compagine ora in sella pensa di poter spuntare di più tra due-tre anni, quando il business plan avrà dispiegato i suoi effetti. Cerno non c’era solo il prezzo. Il patron Preziosi voleva conservare un peso chiave nella governance per sé e per i due amministratori delegati Oddone Pozzi e Dariò Bertè più il direttore generale Amedeo Giustini. Ma alla fine l’addio c’è stato sui numeri. Preziosi e il fondo di Claudio Sposito avevano ricevuto una decina di manifestazioni di interesse: fino alla finale decisione di rinunciare alla vendita. La convinzione di Preziosi è di poter creare ulteriore valore per riproporre tra due-tre anni il listing a Piazza Affari. Fonte Il Mondo
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