Globo in prima linea per difendere la cultura del gioco

«Non solo il modello di famiglia è cambiato negli ultimi anni, si sono evoluti anche gli approcci educativi. Oggi sempre più il giocattolo viene sottratto all’eccezionalità, per farlo diventare un supporto quotidiano, perché è ogni giorno che si cresce e si fanno conquiste». A dirlo oggi a Milano il sociologo Enrico Finzi in occasione della presentazioni risultati della ricerca “Liberi di Giocare, Liberi di Crescere”, commissionata da Globo Giocattoli ad AstraRicerche per fotografare l’evoluzione dei nuovi modelli educativi delle famiglie italiane, di quali sono gli attori principali e quale è il ruolo del gioco nel percorso di crescita dei bambini.

Dalla ricerca, condotta attraverso 611 interviste on line – somministrate con il metodo C.A.W.I. Computer Aided Web Interviewing – condotte su un campione rappresentativo di genitori, zii, nonni tra i 20 e i 65 anni, che si occupano regolarmente di bambini sino a 12 anni, emerge come oggi a essere predominante è l’approccio educativo più affettuoso rappresentato dagli empatici allegri (42,4%), dove il gioco viene considerato il modo per avvicinarsi al mondo in modo lieve, esplorarlo senza fatica e senza paura, accompagnati da adulti affettuosi, allegri e pronti a mettersi nei panni del bambino. A seguire ci sono i rispettosi attenti (41.2%): aperti e in ascolto, rispettosi della “persona bambino”, complici e pronti a dare fiducia ai più piccoli. A conferma del forte cambiamento di rotta degli ultimi decenni i severi efficientisti scendono al 16,4%; sono concentrati sul rispetto di regole e ruoli, e il gioco è quasi “un duro lavoro” rappresenta, infatti, un fondamento per crescere e scoprire se stessi attraverso le proprie capacità e i propri limiti.

Non solo, dalla ricerca emerge, inoltre, che il gioco è una cosa seria che ricopre un ruolo sempre più cruciale nell’educazione dei più piccoli. Tra i dati più rilevanti ecco che il gioco è quasi universalmente ritenuto fondamentale per lo sviluppo intellettivo e motorio del bambino (61,4%), per lo sviluppo della capacità creative e cognitive (58,6%) e per la sua socializzazione (48,8%).

Si arriva, così, a parlare oggi di una vera e propria cultura del gioco, secondo la quale i bambini devono giocare tante ore al giorno (90%) non sono necessari giochi costosi ed elaborati ma oggetti semplici e capaci di stimolare la creatività (90%) non necessariamente nuovi (88%) o numerosi (86%). È invece preferibile che siano vari, colorati, stimolanti (86%), non imposti dagli adulti (61%) oltre che di prezzo contenuto e dunque accessibili (79%).

«I risultati di questa ricerca sono molto interessanti e ci permettono di capire che il percorso che abbiamo intrapreso, in questi anni, che vede il gioco come elemento fondamentale nella crescita dei bambini, è quello giusto e che si rispecchia nella società moderna – ha sottolineato Massimo Rossi, Direttore Generale di Globo – Il gioco deve essere semplice e vario, stimolare la creatività e con un prezzo “democratico”: elementi chiave questi della mission Globo in cui crediamo molto e portiamo avanti con passione».

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