Per il Guinnes World Record è il gioco da tavolo più giocato di sempre, con più di 750 milioni di aspiranti proprietari terrieri sparsi per il mondo dal 1935, anno in cui Hasbro lanciò la prima edizione di quello che sarebbe diventato un monumento dei giochi di società: Monopoly. Dopo il lancio dei due dadi, toccava alla piccola nave, al cagnolino o al celeberrimo cilindro da finanziere cercare di speculare con un pizzico di astuzia e un po’ di fortuna alla conquista del controllo totale del board. Una regola che è stata sempre alla base di Monopoli, dalla versione della Disney a quella, dal 2001, con i soldi in euro, e che non muta nemmeno con la più recente e originale variante, Googolopoly. I ragazzi di Box.net, ovvero gli inventori del gioco, si sono avvalsi metaforicamente dell’atteggiamento aggressivo che la grande G ha adottato sul mercato informatico e non solo: non esistono le colorate psuedo-banconote, sostituite dai Google shares; anche le caselle cambiano nome: si perde ad esempio il glorioso Parco della Vittoria per avere i quadretti Microsoft, Yahoo!, Aol, Facebook e altri. Al posto delle stazioni compaiono le desktop o social platforms, ma il vero tocco di classe sono le carte “Mi sento fortunato” (I feel lucky) invece che le “probabilità” e “404 file not found” che sostituisce la vecchia prigione.
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