Il settore giocattolo è uno dei più colpiti dagli effetti della diffusione della SARS, meglio nota come polmonite atipica, che si sta espandendo soprattutto nelle regioni orientali del pianeta. Lo afferma oggi in un comunicato l’Hong Kong Trade Development Council, la camera di commercio del paese passato sotto la giurisdizione cinese nel 1997. Il problema principale è quello dello sviluppo di nuovi prodotti, mentre continuano a essere richiesti gli articoli standard, gli OEM (original equipment manifactures, ovvero i giocattoli prodotti in loco destinati ad aziende straniere) e i riordini. Il settore trae vantaggio dalla sua posizione dominante nel mercato del giocattolo (nel 2002 sono stati esportati prodotti per un totale di 9 miliardi e mezzo di dollari, di cui oltre il 70% verso Stati Uniti e Unione Europea), senza fonti alternative disponibili a medio e breve termine. Sono soprattutto le piccole e medie imprese a soffrire della situazione: lo ha stabilito un’indagine telefonica condotta tra produttori e commercianti. Lo conferma anche Edward Leung, Chief Economist del TDC: “Con la massiccia riduzione o addirittura la cancellazione degli incontri faccia a faccia e delle visite in fabbrica, i clienti fissi con ordini regolari godono di una posizione migliore per superare la crisi rispetto alle pmi alla ricerca di nuovi acquirenti”. Il rapporto mette in guardia sul fatto che il carattere imprevedibile dell’epidemia rende difficile, in ogni caso, valutare l’impatto sull’economia nel lungo periodo.
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