Hong Kong, nel 2010 export a +4-5%

Gli economisti stimano per Hong Kong una tiepida ripresa, trainata dal rimbalzo positivo che segneranno le esportazioni nel 2010. Grazie alla robusta crescita, avvenuta nel continente cinese, il calo nel commercio estero di Hong Kong ha rallentato meno del temuto per il 2009. Gli economisti, dopo aver considerato che la domanda esterna rimarrà sotto al loro livello pre-crisi, hanno previsto che l’economia dovrebbe tornare a crescere nel 2010 del 4-5 per cento, per l’isola. Nel 2009 le esportazioni di Hong Kong sono scese del 12,4 per cento, secondo la stima pubblicata dall’Hang Seng Bank lo scorso lunedì. La stessa banca ha previsto una crescita delle stesse nella misura dell’8,6 per cento per l’anno appena iniziato, con una stima di crescita del 3,5 per cento sull’intera economia. Un rimbalzo notevole che lascerà il valore totale delle merci esportate verso altri paesi inferiore al livello pre-crisi. Conseguenza inevitabile dell’incertezza e delle difficoltà in cui paesi consumatori come gli Usa stanno affrontando il nuovo anno. Lo stesso Edward Leung, capo economista della Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), ha espresso il suo scarso ottimismo sulle previsioni dei consumi negli Stati Uniti nel 2010: «Il livello di consumi nei principali paesi importatori delle merci che transitano per Hong Kong rimarrà basso nel breve termine, visto anche l’aumento della disoccupazione in gran parte dell’Europa e dell’America. I mercati emergenti non riescono a crescere internamente quanto servirebbe per dare slancio ad una ripresa netta e forte e molti paesi deboli stanno subendo le conseguenze del forte protezionismo che molti paesi stanno attuando. Ed il protezionismo è forse lo scudo peggiore per i grandi esportatori e trasportatori come l’isola cinese». Alan Siu, direttore dell’università di Hong Kong Institute of Economics and Business Strategy, ha detto che le esportazioni di Hong Kong torneranno positive nel prossimo anno, prevedendo una crescita del 10,8 per cento nel primo trimestre, frutto anche dello ristoccaggio delle merci. Purtroppo, sottolinea Siu, l’economia di Hong Kong è rimasta fortemente dipendente dalla domanda esterna, nonostante gli stimoli per aumentare il livello dei consumi interni e verso nuovi mercati. Fonte Periodico Italiano
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