Hong Kong, un punto sul Giocattolo

Si svolta in gennaio la 36ma edizione della Hong Kong Toys and Games Fair, organizzata dal Trade Development Council (TDC), considerata come l’evento più importante del mercato asiatico del giocattolo e la seconda al mondo nel settore, dopo quella di Norimberga. Gli organizzatori hanno registrato la partecipazione di 38 diversi Paesi con la presenza di 2.000 espositori (2013 nella precedente edizione) e un’affluenza di oltre 33.000 visitatori (30.000 nel 2009). L’edizione di quest’anno è stata arricchita dal nuovo padiglione Baby Products dedicato ai prodotti per neonati con oltre 300 espositori in rappresentanza di 16 paesi e da due nuove aree tematiche, la Testing & Certification Services Zone con l’offerta di soluzioni atte a garantire la sicurezza e non-tossicita’ dei giocattoli e la Video Games Zone. A latere della Fiera si sono tenuti numerosi seminari per illustrare le normative sulla sicurezza del giocattolo di Stati Uniti, Europa e Cina. Il problema continua, infatti, a costituire argomento di interesse internazionale ed è particolarmente sentito a Hong Kong, secondo Paese esportatore di giocattoli al mondo dopo la Cina continentale. La Cina meridionale e, precisamente, l’area del Pearl River Delta – di cui Hong Kong è parte – ospita la maggior concentrazione al mondo di fabbriche di giocattoli. Nonostante nel 2009 si sia registrata una diminuzione nel numero di stabilimenti che sarebbero scesi da 8.000 a 3.200, la produzione della Cina continentale, unitamente a quella di Hong Kong, continua a coprire una quota pari al 70% dell’export mondiale. Nei primi undici mesi del 2009 le esportazioni di giocattoli di Hong, hanno totalizzato 11,35 miliardi di dollari Usa, con una diminuzione pari al 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2008 le esportazioni di Hong Kong avevano invece registrato una crescita dell’8%. I principali mercati di sbocco per Hong Kong sono Unione Europea (33% di quota e con in testa la Germania), Stati Uniti (24%) e Cina continentale (24%). Nonostante l’indiscusso calo delle esportazioni, il presidente del Toys Advisory Committee di Hong Kong intervenuto nel corso della fiera, ha dichiarato che i segnali positivi degli ultimi mesi farebbero pensare che il peggio sia ormai alle spalle e che nel 2010 si potrebbe assistere ad un aumento del 5/10% del fatturato del settore. Molti produttori cinesi, in vista di un probabile restringimento della domanda statunitense e di quella europea, stanno diversificando la loro produzione concentrandosi maggiormente sul mercato domestico e cercando sbocchi verso i mercati emergenti quali Russia e Vietnam e India. L’Italia era rappresentata alla Fiera da 6 aziende espositrici (9 nel 2008 e 13 nel 2007) che hanno partecipato in forma autonoma. Assogiocattoli, per la prima volta non era rappresentata. Nei primi 11 mesi del 2009, l’Italia ha esportato a Hong Kong giocattoli per un valore di poco meno di 4 milioni di dollari USA mentre ha importato per un valore di 260 milioni. Gli espositori italiani presenti, che frequentano da anni la piazza di Hong Kong, hanno espresso un giudizio positivo sull’andamento della fiera che ha offerto nuove opportunità per avviare e consolidare contatti facendo ben sperare in una ripresa, se pur modesta, del settore. Fonte IlSole24Ore

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