Il manager del mese: a colloquio con Lelio Bruno

Toy Store ha incontrato Lelio Bruno, presidente di Startrade per capire qual è la sua opinione e quali sono le sue previsioni sull’andamento del mercato del Giocattolo del 2012. Qual è la sua opinione oggi sul mercato del Giocattolo?«Il mercato del Giocattolo sta vivendo un periodo di stasi: risente infatti, come la maggior parte degli altri settori, di un momento economico sfavorevole e carico di preoccupazioni. Credo che la contrazione dei consumi sia anche in parte da imputarsi all’allarmismo dei media che quotidianamente parlano di crisi in toni catastrofici creando di fatto un clima di sfiducia e sconforto».In quale direzione si sta evolvendo?«Penso che stiamo assistendo ad un progressivo ritorno al normal trade che a mio avviso trova le sue giustificazioni nella ricerca da parte del consumatore di ampio assortimento, prodotti di qualità e servizio. Ha infatti senso che una famiglia che si ritrova con meno soldi da spendere riduca il numero di acquisti e cerchi però di migliorare qualitativamente quelli che fa». Quali consigli vuole rivolgere al Normal Trade per affrontare al meglio il 2012?«Di curare l’aspetto del proprio punto vendita, di impegnarsi per creare un’esperienza d’acquisto piacevole per i clienti e di costruire solide collaborazioni con fornitori in grado di garantire una buona marginalità».Cosa si aspetta per il Natale 2012?«Credo che una piccola flessione sia possibile, ma sono sempre stato un ottimista, quindi conto sul fatto che a Natale le famiglie possano ridurre i loro consumi ma non riducendo la spesa per i giocattoli, perché in fin dei conti Natale è la festa dei bambini». Cosa le piace e cosa non le piace del mercato del Giocattolo?«Apprezzo il fatto che sebbene quello del Giocattolo sia un mercato maturo sia ancora in grado di offrire opportunità di crescita e grandi soddisfazioni. Quello che invece non mi piace è l’egemonia delle grandi aziende sia sui punti vendita che nella comunicazione TV. Anzi, proprio su quest’ultima cosa mi vorrei soffermare e proporre quello che secondo me è un interessante spunto di riflessione: se provassimo ad immaginare un mercato scevro dalla pubblicità, quali aziende sarebbero premiate dai consumatori?».
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