Il negozio che fa community

Mezzanotte Store, la boutique per bambini situata in Viale Premuda 13 a Milano, è un negozio di prossimità che è riuscito ad aprirsi a un bacino di utenza virtualmente illimitato mettendo a frutto il potenziale offerto dal web. I due cardini della strategia adottata dalla titolare Barbara Mezzanotte sono un’offerta di prodotto distintiva e una grande focalizzazione sulla relazione con la clientela.

Cosa caratterizza la vostra offerta di prodotto?

Quando nel 2009 ho deciso di aprire un negozio di abbigliamento per bambini da 0 a 12 anni ho capito subito che per distinguermi in una piazza affollata come quella milanese dovevo puntare su un concetto di moda per bambini alternativo a quello delle grandi catene o delle altre boutique. Viaggiando in Francia e nei Paesi del Nord mi ero imbattuta in marchi del tutto o quasi sconosciuti in Italia, che proponevano una moda orientata alla funzionalità, di design e, soprattutto, basata sull’uso di materiali naturali come il cotone e la lana organici. Ne ero rimasta affascinata e mi sono convinta a puntare su questi marchi di ricerca. Nell’abbigliamento propongo brand italiani come Babe & Tess e stranieri come il danese Fub o lo spagnolo Bobo Choses. A questo ho affiancato una ricca gamma di accessori, dagli stivaletti per la pioggia, agli zaini, agli ombrelli, fino alle tazze, ai piattini e ai bicchieri in melanina della Rice. Mi rivolgo a una clientela piuttosto giovane, per lo più tra i 30 e i 40 anni, che ha una buona capacità di spesa, è sensibile al temi della naturalezza e vuole sperimentare marchi meno inflazionati.

Questa impostazione si rispecchia anche nelle scelte espositive…

Il pavimento e le scaffalature in legno puntano proprio a sottolineare questo concetto della naturalezza. L’arredamento è ridotto al minimo per enfatizzare l’ampiezza dell’assortimento e per consentire alla cliente di accedere ai prodotti, guardarli con calma e, se lo desidera, di scegliere da sola.

E il tavolino per i bimbi?

A loro piace perché possono disegnare e per noi è un aiuto, perché garantisce alle mamme serenità e tempo per scegliere.

Uno dei vostri punti di forza è il presidio dei social…

Inizialmente il nostro bacino di utenza era limitato a questa zona che non solo è ricca di scuole e asili, ma si caratterizza anche per un’intensa vita di quartiere. Via via che la notorietà dei nostri marchi aumentava il mio giro di clientela si è ampliato. Tanto che la scorsa settimana ho chiuso due vendite importanti una in Inghilterra e l’altra in Cina. Da un paio di mesi, infatti, ho avviato anche la vendita on line. Anche se è molto impegnativo, mi sono convinta a questo passo dopo aver constatato che lo scorso anno le vendite realizzate su Instagram rappresentavano circa il 20% del mio fatturato.

Organizza anche eventi?

In media ne programmo uno al mese e devo dire che funzionano. Ne facciamo di vari tipi, presentazioni delle nuove collezioni abbinate a merende o a letture di storie, laboratori in cui a Pasqua si dipingono le uova e a Natale, come abbiamo fatto un anno, si realizzano calendari con l’aiuto di un’illustratrice, e tanto altro.

Come li promuovete?

Abbiamo una mailing list di clienti a cui ogni settimana inviamo una newsletter e inoltre usiamo anche i social. La newsletter di questa settimana propone alcune idee per i regali di Natale su budget diversi. In passato l’abbiamo usata anche per proporre uno sconto in modo da incentivare le mamme a venire.

Fate anche attività di co-marketing?

In più di un’occasione ho collaborato con Kikolle Lab, che è uno spazio eventi della zona, utilizzando dei buoni sconto per invogliare i nostri clienti ad andare da loro e viceversa. Non è l’unico caso. Ho fatto collaborazioni anche con il negozio California Backery della via e anche con il negozio di mobili con cui abbiamo lavorato sul concetto del legno naturale.

Con quali risultati?

Il più eclatante è che grazie a questa e alle altre attività si è creata una comunità. Alcune mamme vengono in negozio non sempre e soltanto per comprare, ma anche solo per una chiacchiera e per bersi una tisana. Credo che l’aver instaurato un rapporto così personalizzato con molte nostre clienti sia un punto di forza essenziale, perché soddisfa l’esigenza di molte mamme di confrontarsi per trovare un appoggio e una rassicurazione. E alla fine contribuisce anche a stimolare il sell out.

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