Il nostro quid? Essere il referente di zona

Il 2017 è iniziato all’insegna del segno più per Nadir Bagedda, che dal 1984 svolge la professione di agente rappresentante in una regione particolare come la Sardegna. Nella sua trentennale esperienza proprio il forte radicamento nel territorio è la leva che gli consente di essere un riferimento sia per le aziende che rappresenta sia per i dettaglianti suoi clienti.

Come sta andando il mercato del Giocattolo in Sardegna e quali sono le sue peculiarità?

La Sardegna è una realtà relativamente piccola, se si considera che, pur essendo un territorio vastissimo, non arriva a 1.700.000 abitanti. Si tratta, quindi, di un mercato difficile e complesso. Nelle zone di mare, però, abbiamo la fortuna di avere due Natali. Infatti, nelle località costiere il turismo incrementa i fatturati in misura importante. Questo ci ha consentito negli anni passati di tenere “in ordine” numeri e fatturati, nonostante alcuni clienti, per motivi diversi, abbiano deciso di chiudere l’attività. Per quanto mi riguarda, il 2017 si prospetta come un anno positivo. Nei primi cinque mesi ì ho registrato un incremento delle vendite rispetto allo scorso anno. A questa crescita ha contribuito in modo particolare il giocattolo in legno, che piace ai genitori e ai bambini.

Da quanti anni svolge questa professione?

Ho sempre fatto l’agente di commercio. Questo lavoro mi è sempre piaciuto, anche se per farlo ho dato un grande dispiacere a mio padre, che mi avrebbe voluto avvocato come lui. Ho cominciato nel 1984 lavorando con la Texas instruments. Successivamente, sono passato alla Ricordi Giochi. Sempre nel 1984 ho costituito la Nadir Bagedda Rappresentanze. Quelli erano anni in cui si lavorava veramente bene, perché il mercato era vivace e in espansione, specie per chi come me già allora rappresentava marchi di riferimento. Nel 2013, dopo la laurea, mi ha affiancato mio figlio Gianluca che però, dal 2015, lavora come agente mono mandadario Bic per il Nord Sardegna.

Quali aziende ha attualmente in portafoglio?

Lavoro da tanti anni e con grande stima reciproca con Cartal, Pts-Ediglam, Marpimar, Tecnodidattica, Sassi Editore, Hansa Pelouches, Todo Talent Cardboard, Migliardi Store, Karactermania e Regabilia.

In quali canali le rappresenta?

In generale, i miei principali settori di vendita sono cartolerie, giocattoli, bazar e market. Con alcune ditte seguo anche la gdo. Il Normal Trade è per me particolarmente importante, visto che i miei clienti sono al 95% dettaglianti grandi, medio grandi e piccoli. Negli ultimi anni la gdo ha incrementato la sua presenza anche nella nostra regione e questo ha indotto questi retailer a cercare di differenziarsi mettendo in assortimento articoli non presenti nel canale gdo e che consentano loro di aumentare la marginalità. Dopo tanti anni di collaborazione, con la maggior parte dei clienti si è stabilito un forte senso di amicizia.

Come descriverebbe il ruolo attuale dell’agente? Quali prospettive vede per questa professione?

L’agente è diventato un vero consulente per il commerciante. Questo significa che non può e non deve sbagliare nei suggerimenti. Per farlo, deve avere una profonda conoscenza del mercato della zona in cui opera in modo da riuscire anche ad essere pronto nell’intercettare i cambiamenti in atto. È proprio in questo forte radicamento sul territorio consiste il punto di forza dell’agente e ciò che lo rende una figura indispensabile per le ditte mandanti, che sono ben consapevoli che un referente in zona ci deve sempre essere, perché i clienti lo pretendono.

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