Una vita dedicata al mondo del giocattolo. Da prima come negoziante e successivamente come rappresentante. È l’enorme bagaglio esperienziale di Piero Marranconi, oggi agente del Centro Italia per aziende/brand come il gruppo spagnolo Diset (Umbria), Venturelli (Umbria), Quercetti (Abruzzo, Marche e Molise) e Binney&Smith (Abruzzo, Marche e Molise).Quali sono le peculiarità delle aeree da lei servite?«Direi che la prima particolarità delle regioni in cui opero è la progressiva scomparsa del grossista tradizionale. In altre zone questo fenomeno è già compiuto. In aree importanti come la Lombardia e il Triveneto esistono ancora operatori – figure medio/grandi – di riferimento. Nel centro Italia, con particolare riferimento ad Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, sta venendo a mancare il canale cosiddetto “lungo” del grossista. La distribuzione è molto ristretta, molto circoscritta, oserei dire provinciale e difficilmente interprovinciale».Questo è un bene o un male?«Direi entrambe le cose. In un territorio come le Marche e l’Abruzzo, dove nel raggio di 50 km si passa dal mare all’Appennino, passando dalla collina all’entroterra, dal paesino al piccolo negozio, queste condizioni giocano a sfavore del grossista e del servizio che, in quanto tale, dovrebbe offrire».Ci spieghi meglio.«Non esistono nelle zone da me coperte grandi realtà a livello di punti vendita, non c’è lo store strategico in grado di convogliare il bacino d’utenza della zona di appartenenza del punto vendita stesso. Stiamo parlando di mercati piccoli, dove le realtà emergenti, non confrontabili con quelle emiliane o lombarde, si collocano nelle città capoluogo come Pesaro, Ancona e Pescara».L’intervista completa sul numero di marzo di Toy Store. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz