La pandemia ha ridotto le occasioni di incontro con la distribuzione. Come avete mantenuto il rapporto con il trade?
Nonostante la pandemia non abbiamo mai rinunciato, sin dai primi giorni del lockdown del 2020, a rimanere connessi con la nostra distribuzione. Siamo stati agevolati nel farlo perchè eravamo già tutti dotati di smartphone e pc: abbiamo solo dovuto cambiare modalità di lavoro. Una evoluzione che ha riguardato noi ma anche i nostri clienti. Il punto chiave è stato cercare di tramutare la quotidianità “fisica” che avevamo coi clienti in una quotidianità “digitale”. Insieme a call con clienti specifici abbiamo organizzato durante l’anno delle call di “canale” per raccontare alla distribuzione novità ed iniziative di Mattel. Oltre a alla quotidianità digitale, in rari casi, abbiamo affiancato incontri di persona, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza.
In che modo la pandemia ha influito sulla partnership con la distribuzione?
Credo che la pandemia non abbiamo modificato la partnership che si deve stabilire tra una azienda e la sua distribuzione. Se nulla o molto poco è cambiato nel rapporto, che si è solo reso necessariamente più digitale e meno fisico, molto è cambiato dal punto di vista business. Oggi fare business significa poter affiancare alla esperienza fisica dei negozi anche quella degli store digitali. Da questo punto di vista abbiamo investito molto per supportare i clienti nel realizzare i miglior store digitali. Questa area di collaborazione credo sia chiave per intercettare al meglio le mutate abitudini di consumo dei clienti.
Quali sono oggi le principali problematiche da affrontare per ripartire in sintonia con il Normal Trade?
Le richieste del trade sono sempre le stesse: brand, prodotti, innovazioni, impegno delle aziende nel farsi conoscere attraverso la pubblicità tv o digitale. Quello che è cambiato è come i consumatori si comportano. Ora si orientano molto di più sui canali digitali ed è importante che tutti gli operatori del settore abbiano la giusta presenza in questa arena, investendo nel farsi conoscere e facilitando i percorsi di acquisto. Mattel in questo senso è e sarà in prima linea nel sostenere la distribuzione. Ma l’esperienza di questo anno di pandemia ci insegna fisici sono più che vivi che mai: appena le regole lo consentono le persone hanno voglia di passare del tempo nei negozi, specie in quelli per giocattoli. E una volta che i consumatori varcano la soglia del negozio, fisico o digitale che sia, le richieste sono sempre le stesse: brand riconoscibili e di valore, prodotti ad alto tasso innovativo, qualità. Questo è quello che chiedono i consumatori e ciò che chiede la distribuzione e sono convinto che Mattel possa supportare al meglio tutte queste richieste grazie ad un portafoglio unico di marchi e un grandissimo piano di lanci per il Natale.
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