Inchiesta Retail: sarà un Natale al risparmio? – parte 2

La parola ad alcuni retailer del Normal Trade che spiegano come hanno affrontato la sfida del Natale di quest'anno
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L’esplosione dei costi energetici, l’inflazione, i ripetuti allarmi sul mantenimento dei livelli occupazionali… Ci sono tutti i presupposti perché il prossimo Natale trovi la maggioranza dei consumatori alle prese con un potere d’acquisto in calo. In questo contesto la sfida è trovare un giusto equilibrio tra la necessità di minimizzare i rischi e la spinta a proporre comunque un assortimento accattivante.

Il 57% dei consumatori dichiara già oggi la difficoltà di pagare l’affitto, il 26% pensa di sospendere o rinviare il pagamento e uno su tre non esclude che entro Natale potrebbe non essere più in grado di coprire le spese per elettricità e gas. Questa la fotografia restituita dal “Rapporto Coop 2022 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” pubblicato proprio mentre eravamo impegnati a sondare alcuni retailer del Normal Trade per capire con quali aspettative si apprestano ad affrontare quella che, nonostante tutti gli sforzi per destagionalizzare questo mercato, resta ancora oggi come la stagione più importante dell’anno. Stretti tra esplosione del caro energia, che ovviamente colpisce anche loro, rincaro dei listini, e necessità di provare ad attutire l’impatto delle prevedibili difficoltà della domanda finale, gli specialisti provano a minimizzare il rischio gestendo con ancora più oculatezza ordini e magazzino – anche se dopo anni di razionalizzazione i margini di manovra sono ormai molto ristretti – senza rinunciare a offrire alla propria clientela un assortimento accattivante e, tranne qualche eccezione, a investire in cataloghi o sponsorizzate per cercare di acquistare visibilità, soprattutto nell’ultima settimana prima del Natale, quando prevedibilmente riceveranno la visita dei tanti clienti costretti a rivolgersi a negozio fisico, perché i siti online non saranno più in grado di garantire la consegna.

In questa seconda parte dell’inchiesta abbiamo sentito quattro retailer del Normal Trade:

Federico Lo Bracco

Titolare di Giocattoli Lo Bracco a Malegno (Bs)

|||||“Parlando del Natale, non c’è una categoria di giocattolo su cui andremo a puntare in particolare. Non si vedono novità che abbiano le caratteristiche che possano influenzare l’acquisto. L’impressione è che le aziende abbiano poche idee o investano poco. Lato consumatore, sono convinto che questi sarà molto attento a come e a quanto spendere. Rispetto agli anni precedenti, avremo una maggiore cautela nello spendere e un abbassamento della spesa. La ricerca del prezzo migliore porterà inevitabilmente la clientela a fare ricerche online, anche più di quanto non faccia già ora. Per tutti questi motivi, stiamo limitando gli acquisti, privilegiando le aziende disposte anche a spezzare gli imballi per fare consegne ed eventualmente rivolgendoci ai grossisti. Purtroppo, l’impressione è che le grosse aziende vogliano snobbare il dettaglio specializzato. Sono i piccoli fornitori a venire incontro ai negozianti con soluzioni personalizzate. Oltre a questo stiamo pensando a una campagna per incentivare i clienti a prenotare i regali da noi con anticipo”.

Mariangela Cilia

Una dei soci di MediGiò a Canicattì (Ag)

|||||“L’attuale periodo, con i suoi rincari, sicuramente condizionerà gli acquisti degli adulti, che subiranno delle modifiche rispetto agli scorsi anni. Penso che si passerà dai canali di acquisto online per i regali più costosi, quelli richiesti nella letterina a Babbo Natale. Verranno scelti anche regali più economici per i pensierini da fare a nipotini e figli di amici perché non si negherà ai più piccoli la gioia di scartare i regali sorto l’albero. Per questa ragione abbiamo scelto di puntare come sempre sulla qualità e l’assortimento e di continuare a ordinare in modo contenuto, ma costante. Anche se la situazione economica è cambiata, le aziende non si mostrano particolarmente interessate a supportare i negozi specializzati. Ai continui aumenti degli articoli non corrisponde un maggiore impegno da parte delle aziende rispetto ai pagamenti o alle attività di co-marketing. Spesso vengono richiesti minimi d’ordine contenuti, ma pagamenti anticipati o alla consegna, senza sconti aggiuntivi sulla modalità di pagamento. Anche quest’anno il giocattolo pubblicizzato sarà quello più richiesto, le campagne di marketing delle aziende più conosciute puntano sempre su 2-3 articoli su cui investire con pubblicità Tv e social che, di conseguenza, vengono espressamente richiesti dai bambini. Penso però che, quest’anno più che in passato, verranno richiesti anche giocattoli più economici, non pubblicizzati, ma di qualità”.

Dario Pellicani

Titolare di Toy Store a Valenza (Al)

|||||“Sarà sicuramente un Natale al risparmio. Il giocattolo è da molti considerato un bene superfluo e anche se questo status cambierà con l’arrivo del Natale, l’aumento dei costi dei beni primari che comincia a farsi sentire, farà sì che la spesa da dedicare ai regali sarà inferiore. Speriamo non troppo… Continueremo ad acquistare direttamente solo dalle ditte che ci permetteranno di spezzare gli imballi e di avere condizioni di acquisto favorevoli. In molti iniziano a comprenderlo, mentre nelle situazioni in cui gli imballi sono troppo impegnativi, acquisteremo dai vari grossisti. Alcuni ingrossi pur di non scomparire stanno attuando politiche molto aggressive con prezzi molto convenienti. Punteremo su giocattoli di fascia prezzo medio bassa, più che su quelli con posizionamento alto sui quali la concorrenza della gdo e di internet è marcata. Oltre ai classici tipo Barbie, Lego, Supereroi e Paw Patrol, punteremo sulle bambole Reborn artigianali: subiscono poco la concorrenza dell’online e permettono di avere un buon margine di guadagno. Escluderemo, invece, tutti i prodotti che dovremmo proporre a un prezzo sproporzionato rispetto alla resa e utilità del giocattolo stesso. Come dicevo, solo una piccola parte delle aziende ha deciso di venire incontro sulle quantità e sugli imballi. I pagamenti variano da ditta a ditta, ma anche qui alcune ci permettono il pagamento lungo dopo Natale e questo è un buon compromesso. Per quanto riguarda gli eventi in store sono abbastanza deluso: le aziende a cui ho chiesto materiale e collaborazione hanno dato tutte risposta negativa”.

Paolo Bitti

Titolare di Zorro Giocattoli a Cagliari

|||||“Le famiglie sono alle prese con vari aumenti – dei mutui, delle bollette… – e questo avrà indubbiamente delle ripercussioni sulla loro propensione all’acquisto. Fino a qualche anno fa nel secondo semestre le vendite si concentravano su articoli di fascia prezzo medio alta. Da qualche tempo a questa parte invece – e prevedo anche per questo Natale – la richiesta di giochi di prezzo medio basso resta comunque alta. Nel prepararmi al Natale la mia priorità quindi è minimizzare i rischi cercando di proporre una buona scelta in tutte le fasce prezzo. Ormai i margini di manovra sono risicati, perché da tempo sono attentissimo alla gestione del magazzino e lavoro con ordini piccoli e frequenti. Questo Natale ho deciso di puntare sui giocattoli che, a mio giudizio, uno specializzato non può fare a meno di avere in qualsiasi periodo dell’anno, evitando di inserire nuovi fornitori. E questo anche se sono consapevole che – visto che anche i produttori sono stati molto attenti a calibrare la produzione in base agli ordini ricevuti – potrei non riuscire a riassortire alcuni articoli proprio nei giorni immediatamente precedenti il Natale, quando vengono da noi i clienti ai quali i siti e-commerce non garantiscono più le consegne. Aumenteranno anche i consumatori che acquisteranno solo dopo aver ricevuto la 13ma e aver capito di che cifra dispongono dopo aver coperto i vari rincari. Per acquisire visibilità presso il cliente in un periodo in cui sarà subissato di offerte, proporrò comunque il Catalogo del Natale e investirò in sponsorizzate sui social”.

Clicca qui per leggere la prima parte dell’inchiesta

© Foto di Ruslan Gilmanshin da Pixabay 

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