I due negozi veneti de La Casa sull’Albero hanno fatto di educazione, ecologia e sostenibilità i propri asset principali, forti di una selezione di brand di grande qualità che include giocattoli in legno e stoffa, ma anche giochi da tavolo. Un’avventura iniziata 15 anni fa, che oggi conta su una clientela affezionata e su un sito e-commerce in fortissima crescita. Ce ne parlano i proprietari Ivana, Ilenia, Ivano e Fabio.
Partiamo da quando tutto ebbe inizio 15 anni fa. Cosa vi ha convinti a investire in un’attività commerciale specializzata in giochi educativi in legno e stoffa?
Eravamo da poco genitori e riscontravamo una grande difficoltà nel trovare giochi educativi ed ecologici nella nostra zona. A quel punto ci siamo chiesti se la scarsa offerta fosse dovuta a una bassa domanda, o a una assenza di visione nel mercato. Così abbiamo deciso di seguire il nostro istinto, scegliendo una piazza con un bacino d’utenza ampio per rivolgerci a un pubblico specifico. Il successo è arrivato rapidamente, confermando che c’era spazio per un’offerta di qualità.
Com’è andato il 2024? Siete soddisfatti delle performance dello scorso anno?
Siamo molto soddisfatti delle vendite del nostro sito www.giochiecologici.it: la crescita è stata costante, a due cifre, e sono anni che il nostro negozio online cresce a questo ritmo. Lavoriamo da 14 anni per migliorare il portale, che oggi può contare su un’identità chiara e distinta dagli altri siti competitor. Per i nostri due punti vendita tradizionali, invece, il fatturato 2024 è rimasto stabile; pur avendo una clientela fedele, si fatica a crescere in maniera significativa.
Quali tipologie di giocattolo sviluppano i maggiori volumi di vendita?
I giochi per la fascia d’età 0-3 anni sono il nostro core business. In questa fascia d’età, l’attenzione dei genitori per l’aspetto ecologico, educativo e per la sicurezza è massima, con una buona propensione alla spesa. Un altro segmento in crescita è quello dei giochi da tavolo, utilizzati non solo dalle famiglie, ma anche da professionisti come psicologi, pedagogisti e insegnanti, che li impiegano come strumenti educativi e terapeutici.
Quali caratteristiche specifiche cercate in un giocattolo per considerarlo educativo, sano e “davvero divertente”? Avete criteri non negoziabili nella scelta?
Abbiamo sempre escluso i giochi elettronici, quelli in plastica e i giocattoli che impongono un’unica modalità di gioco. Per noi, il giocattolo deve essere uno strumento che lascia spazio alla creatività e alla libertà di espressione del bambino. Preferiamo prodotti realizzati con materiali naturali, provenienti da fonti sostenibili, che stimolino immaginazione, creatività e interazione sociale. Il nostro obiettivo è chiaro: il giocattolo deve essere uno strumento, non lo scopo; lo scopo è il gioco.
Come selezionate i fornitori e i marchi dei giocattoli? Quali criteri utilizzate per garantire qualità, sostenibilità e rispetto per i diritti dei lavoratori?
Selezioniamo aziende con una chiara identità educativa e un forte impegno ecologico. Le certificazioni di sostenibilità ambientale sono indicatori importanti ma non sono gli unici. Valutiamo anche la storia dell’azienda e l’evoluzione del suo catalogo negli anni, per intuire la direzione del suo percorso, se stia seguendo semplicemente il mercato, o se sia guidata da ideali in cui crede. Vogliamo collaborare con aziende che credono in ciò che fanno. Ad esempio, abbiamo scoperto Bigjigs Toys, un gruppo che 15 anni fa in Italia quasi nessuno conosceva. Col tempo è diventato il nostro fornitore di riferimento per la fascia dei giochi in legno da 0 a 3 anni. È nato con un’identità educativa molto chiara (i due fondatori erano entrambi insegnanti) e negli anni ha integrato il valore educativo dei giochi con quello ecologico, ripensando e riorganizzando l’attività lavorativa, dalla vita d’ufficio ai magazzini, dall’aspetto energetico al riciclaggio, secondo un modello di sostenibilità a 360°. La visita agli stabilimenti in Inghilterra di qualche anno fa ci ha ulteriormente persuaso sulla bontà della nostra scelta.
Su quanti mq si sviluppano i due negozi di Treviso e di Montebelluna e come avete organizzato il layout espositivo per una migliore user experience?
Ogni negozio si sviluppa su circa 70 mq di superficie espositiva, con un magazzino di pari dimensioni. La disposizione dei prodotti è studiata per guidare il cliente nella scelta, suddividendo i giochi per età e tipologia. Chi entra, raramente ha già in mente un prodotto preciso, ma piuttosto chiede “un gioco per un bambino di un anno”. Procediamo quindi per filtri successivi, cercando di individuare insieme al cliente il prodotto più adatto: quali interessi ha il bambino? Il gioco è da usare da solo o con altri? In casa o all’aperto? Applichiamo lo stesso approccio al nostro sito e-commerce.
Quanto spazio riservate alle attività con la clientela per “provare” i giochi? Organizzate eventi o laboratori?
In negozio riserviamo alcuni tavoli per esporre i prodotti e farli provare ai clienti. È un’attività molto apprezzata, specialmente per apprendere velocemente il regolamento dei giochi da tavolo. Non organizziamo eventi in negozio, preferiamo partecipare a serate organizzate in collaborazione con professionisti (pedagogisti, tutor dell’apprendimento, educatori, ecc.), o presso dei centri gioco. Crediamo sia importante creare collaborazioni con più soggetti, una sorta di rete territoriale con asili, psicologi, insegnanti, biblioteche, ecc.
Cosa fate per evidenziare il valore educativo dei giochi? In questo quanto è cruciale la differenziazione per età?
Spieghiamo e mostriamo sempre dal vivo il funzionamento dei giochi, mettendo in evidenza gli aspetti più coinvolgenti e le abilità che vanno a stimolare. Resta fondamentale la distinzione per età e tipologia: ogni gioco ha una “taglia” più o meno ampia e un destinatario specifico. Aiutiamo il cliente a valutare se il prodotto possa essere più o meno adatto alle esigenze, invitandolo a immedesimarsi nel bambino che lo riceverà e incoraggiandolo a provare il gioco in prima persona.
Negli ultimi anni, quali cambiamenti avete osservato nelle abitudini d’acquisto e nelle preferenze della clientela e come avete adattato la vostra offerta in risposta a queste nuove esigenze?
Alcuni prodotti, come i giochi in legno, hanno mantenuto una domanda costante. Nel tempo abbiamo osservato una crescente attenzione verso i giochi montessoriani: prodotti come torri di apprendimento o librerie montessoriane, che 15 anni fa erano quasi sconosciuti, oggi sono tra i più richiesti e generano importanti volumi di vendita.
Molti giochi da tavolo si concentrano su aspetti educativi, stimolando lo sviluppo della logica e delle capacità cognitive. Quali editori ritenete più affini alla vostra linea editoriale? Prevedete di ampliare la vostra selezione di questi giochi?
In linea con la nostra identità abbiamo un vario assortimento di giochi da tavolo in legno certificato FSC, principalmente prodotti da Bigjigs Toys. Da anni possiamo contare su una stretta collaborazione con la casa editrice Red Glove, di cui apprezziamo il giusto equilibrio tra valore educativo e ludico dei loro giochi. Nel nostro catalogo figurano anche molti giochi da tavolo di Djeco, tra cui gli immancabili giochi di carte, e, soprattutto per un target un po’ più adulto, vari titoli di dV Games. Negli anni questo mercato è andato ampliandosi, abbiamo investito nella formazione del personale, avviato collaborazioni con professionisti, e le sessioni di gioco in loco ci consentono di fidelizzare molto la clientela.
Quanto incide sul vostro fatturato il sito “Giochi Ecologici”? Quanto è strategico, insieme ai social, nella comunicazione?
L’e-commerce pesa per circa il 20% del nostro fatturato ed è in costante crescita; inoltre sito e social sono fondamentali per la comunicazione. Il sito, in particolare, è utilizzato anche dai clienti che acquistano in negozio. Per loro è una sorta di catalogo online, dove possono visionare i prodotti presenti in negozio, con le disponibilità aggiornate in tempo reale. Inoltre, possono anche creare delle liste desideri e arrivare in negozio con le idee più chiare, velocizzando il processo di vendita. È poi possibile condividere le foto con gli amici per fare regali di gruppo, essere aggiornati sugli ultimi arrivi, acquistare articoli con pagamento/ritiro in negozio e molto altro. Sono tutti servizi al cliente molto apprezzati. I social hanno una potenzialità enorme, ma solo se inseriti in un sistema di comunicazione integrato di cui fanno parte il sito, la rete con professionisti e strutture del territorio, e un rapporto con la clientela cortese e disponibile. Spiegare un gioco a un cliente non è mai tempo perso, perché crea relazione. La relazione è ciò che, a differenza dei grandi marketplace, i negozi possono offrire e su questo bisogna investire le proprie energie. Ovviamente, sito e social hanno valore solo se sono di alta qualità e se sono lo specchio reale del negozio, altrimenti diventano una pubblicità negativa.
Come giudica lo stato di salute del mercato del giocattolo?
Il settore è nella direzione giusta per affrontare le s de attuali? La salute del mercato è incerta. La denatalità, l’affermarsi dei marketplace (a partire da Amazon), che partecipano alla partita giocando con regole di tutto favore rispetto a quelle di noi piccoli commercianti, la diminuzione del potere d’acquisto (in particolare quello delle famiglie con figli) e la crisi del commercio in molti centri cittadini, sono tutti fattori che incidono sulla salute del mercato del giocattolo. In questo contesto sta, però, prendendo piede un mercato più equo e rivolto al contatto umano, che si distingue da quello del prezzo e del consumo fine a se stessi e sceglie la via della sostenibilità ambientale, del rispetto per i diritti e del valore educativo dei giocattoli. Anche per motivi ideali, crediamo che questa sia la strada giusta da seguire: se non si investe nel rispetto per l’ambiente, nei diritti delle persone e nell’educazione dei bambini non ci sarà un futuro positivo.
Siete anche agenti per tutta Italia di aziende internazionali, oltre a Bigjigs anche Schylling, Lottie e Gowi. Cosa vi ha convinto del loro approccio al giocattolo e a quale target di rivenditore vi rivolgete?
Alle ragioni per cui abbiamo scelto Bigjigs già illustrate, aggiungiamo il buon rapporto qualità prezzo, che consente buoni margini di guadagno, il prezzo minimo di vendita garantito (fatto rispettare anche su Amazon) e l’esclusiva di zona concessa a chi acquista Bigjigs. I nostri rivenditori sono negozi indipendenti e librerie. I prodotti Bigjigs non vengono mai e in nessun caso venduti alla grande distribuzione, neanche per promozioni temporanee.
Foto: © Courtesy of La Casa sull’Albero
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