La comunicazione nel Giocattolo vista da Spin Master

Toy Store ha chiesto ai player dell’industria un commento sulla situazione e l’evoluzione oggi della comunicazione nel mercato del Giocattolo: l’opinione di Edgardo Di Meo, Senior Brand Manager di Spin Master Italia. A partire dal 2011, la pubblicità televisiva non sembra essere più così incisiva come avveniva solamente fino a due anni fa: qual è la vostra opinione? «Noi riteniamo da tempo che per costruire brand di successo la pubblicità televisiva non sia più sufficiente da sola. Sicuramente è una conditio sine qua non, soprattutto sul target bambino, ma non assicura la costruzione del giusto legame tra il target e il brand. Le ragioni sono molteplici: da una parte l’over-exposure di questo target alla comunicazione, dall’altra la frammentazione dei consumi e della fruizione in termini di media – in parte dovuta alle nuove tecnologie e all’arrivo del digitale – che porta a dover “inseguire” il target. A ciò si aggiunge la sempre più “complessità” del consumatore – ed in particolare dei bambini – che contribuisce a rendere più difficile il coglierne l’attenzione». Come è cambiato il modo di fare pubblicità nel Giocattolo negli ultimi anni? «Rispetto a pochi anni fa, abbiamo assistito a degli investimenti sempre maggiori sul punto vendita, sia in termini di comunicazione in-store, sia di eventi veri e propri, mutuando questo genere di attività da altri settori del largo consumo. Anche se – a mio parere – il settore in Italia resta ancora molto ancorato ai media tradizionali e dovrebbe aprirsi maggiormente anche al mondo ondine». Come saranno suddivisi gli investimenti pubblicitari? A quale tipo di comunicazione darete maggiormente spazio? «In virtù delle nostre radicate convinzioni, continueremo a costruire i nostri brand facendo leva sulla sinergia di investimenti diversi, che vanno dalla TV al punto vendita. Il messaggio è per noi una “storia” che vogliamo far vivere ai consumatori e va resa viva attraverso tutti i punti di contatto con il bambino: dalla TV al momento dell’acquisto sul punto di vendita. Ecco perchè già al momento del lancio del nostro primo brand Zoobles, abbiamo costruito un piano di marketing in linea con quanto detto, con eventi in-store già nella prima parte dell’anno. Mi riferisco al nostro Zoobles Tour, ovviamente». Nella vostra comunicazione avete in programma anche l’utilizzo di web e social network: in che modo? Fino ad ora quali risultati avete ottenuto? «Il web e i social network saranno un leitmotiv per tutti i nostri brand. Spesso sono lo strumento più adeguato su alcuni target come quello teens o i più efficaci per comunicare contenuti aggiuntivi virali. Inoltre, sono perfetti per il target dei R.A. come mamme e papà. Cito nuovamente l’esempio del lancio di Zoobles e del tour. Al fine di creare viralità e costruire la giusta conoscenza del brand sulle mamme, abbiamo lanciato a fine aprile la pagina Facebook di Zoobles Italia con risultati da subito importanti: più di 7.000 fan in meno di 20 giorni e un’elevata partecipazione degli stessi».
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