La crescita del fenomeno dei kidult sta impattando anche sul retail. Con un potere d’acquisto maggiore, questo segmento del mercato caratterizzato da giovani adulti e collezionisti ha bisogno di un’attenzione in più da parte dei negozianti che creano corner ad hoc ed eventi per attirare il loro interesse. Abbiamo parlato di quale sono le strategie migliori per comunicare con i kidult, cosa cercano e quali sono i prodotti più in target, con Antonio Antichi, Responsabile Giocattoli dell’Arcobaleno di Atessa, e Fabio Nicoli, Titolare di Elysium a Bergamo, che su di loro hanno puntato molto.
ANTONIO ANTICHI
RESPONSABILE GIOCATTOLI ARCOBALENO
Il segmento degli adolescenti e adulti che giocano sta crescendo esponenzialmente, in che modo trattate i prodotti kidult nei vostri negozi?
Il fenomeno kidult possiamo definirlo in crescita ma non ancora esponenziale, perché varia da regione a regione, nel nostro store sulla questione al momento ritroviamo in forte crescita i collezionisti Funko Pop e gli amanti di puzzle e Lego.
I kidult vengono in negozio a chiedere info sui giochi o hanno già le idee ben chiare su cosa vogliono acquistare?
Sicuramente visto che il target di età dei kidult è alto, vengono già con richieste mirate, ma nulla toglie che il servizio di ordinazione dei prodotti faccia la differenza per accontentarli.
Quali sono i giochi per i kidult che vanno per la maggiore? Sono sempre i soliti noti o c’è anche qualche sorpresa?
Difficile indicare se ci sono definiti top item, ma sicuramente la merce non si restringe a un solo campo ma all’intero mondo giocattolo, quindi dalle carte collezionabili al modellino.
In che modo comunicate con i kidult? Funziona il canale social e se sì, quale in particolare?
Sì, i social sono fondamentali nel nostro campo, perché ci identificano come negozio per bambini, quindi riuscire a comunicare tramite video o foto fa la differenza per incuriosire dall’esterno un nuovo cliente.
Che potenzialità ha il settore del kidult per il negozio specializzato e quali eventi o strategie utilizzate o vorreste utilizzare per attirarli in store?
Abbiamo già individuato che fare delle giornate a tema con gare o scambi può essere una buona iniziativa, ma una possibilità che il kidult ha, a differenza del bambino, è che la spesa può essere in alcuni casi superiore alla media.
FABIO NICOLI
TITOLARE ELYSIUM
Il segmento degli adolescenti e adulti che giocano sta crescendo esponenzialmente, in che modo trattate i prodotti kidult nei vostri negozi?
Li utilizziamo come esca in vetrina per attirare nuovi clienti che non siano i gamer regolari e che quindi si fanno interessare dal brand più che dalla tipologia di gioco.
I kidult vengono in negozio a chiedere info sui giochi o hanno già le idee ben chiare su cosa vogliono acquistare?
Direi un po’ tutte e due le cose. Essendo il mio un negozio specializzato, la clientela normalmente conosce bene i prodotti e sa già cosa vuole. I gamer vogliono da me, più che consigli, informazioni più dettagliate sui vari giochi. Diversa è la questione con i non gamer, che vengono attratti in negozio dalla vetrina, come dicevo prima, dove mettiamo in evidenza soprattutto i prodotti su licenza. In questo caso si tratta di persone che spesso conoscono a malapena il Monopoly ma si sono fatti incuriosire dal gioco di Star Wars e allora vogliono un’infarinatura generale sul prodotto per capire se è adatto a loro e alla loro famiglia.
Quali sono i giochi per i kidult che vanno per la maggiore? Sono sempre i soliti noti o c’è anche qualche sorpresa?
Questa è una domanda difficile a cui rispondere perché il nostro mercato è dinamicissimo. Escono tantissime novità ogni anno e quindi c’è una grande rotazione sui giochi. I giochi su licenza per esempio funzionano finché al cinema o in Tv si mantiene alto l’interesse sul brand, poi l’interesse va scemando. Gli unici giochi che restano sul lungo periodo sono quelli che, oltre ad avere il logo del brand in copertina, contengono anche un gioco di valore, capace di intrigare anche i gamer più esperti. I giochi evergreen però sono molto pochi. L’80% – 90% ha una durata di vita di pochi anni e poi esce dal mercato per far posto a nuovi prodotti.
In che modo comunicate con i kidult? Funziona il canale social e se sì, quale in particolare?
La vetrina è il mio canale principale relativamente ai kidult, anche perché coi social ultimamente si fa fatica. Facebook non sta più funzionando come prima, ho iniziato con Instagram e non ho ancora approcciato le nuove piattaforme social come TikTok e Twitch. Il punto è che io non li uso per vendere il prodotto ma promuovere gli eventi per i gamer e Facebook è ancora l’unico che facilita la promozione di eventi. Li posso creare con un solo click. Purtroppo, però, non ha più la stessa penetrazione di una volta.
Che potenzialità ha il settore del kidult per il negozio specializzato e quali eventi o strategie utilizzate o vorreste utilizzare per attirarli in store?
Creare eventi in store aiuta a stringere rapporti con i gamer regolari. I non gamer vengono attratti in negozio dalla vetrina per l’acquisto spot ma poi rimangono clienti abituali solo se si appassionano al mondo dei boardgame. Nel nostro paese infatti questo hobby non è molto diffuso e questo tipo di prodotto è destinato a chi ha voglia di investire tempo e impegno e in pochi sono disposti a rinunciare alla Playstation o alla partita di calcio in Tv per giocare con un gioco in scatola.
Foto: © Pixabay
Le interviste sono un estratto dell’inchiesta “Adesso me la gioco io” pubblicata nel numero di Giugno-Luglio 2023 di Toy Store. Per leggere il testo integrale con tutti i commenti dei player e le descrizioni dei prodotti clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:
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