Lego passa al guerrilla marketing e strizza l’occhio alle nuove forme di pubblicità ambientale. Obiettivo: far presa sui consumatori e rilanciare l’immagine. In quest’ottica si collocano le numerose azioni di guerrilla urbano, che hanno attirato l’attenzione dei media e dei consumatori. Come è successo a Santiago, in Cile, dove al centro di un cantiere nella zona industriale, Lego ha piazzato enormi container grigi, li ha ridipinti e li ha riadattati a mo’ di mattoncini, tutti colorati, quasi fossero stati scordati per caso da un bambino gigante. A rendere ancora più spettacolare l’operazione, l’allestimento di una gru, rivestita col marchio Lego, a cui durante un week end è stato legato un mega mattoncino, che è rimasto sospeso nell’aria due giorni, per la gioia di grandi e bambini, incantati dall’enorme “giocattolo” volante. Per la sua originalità, l’operazione che è servita a creare una forte brand awarness e a lanciare la linea “Lego Costruzioni”, legata ai veicoli industriali, è stata premiata come migliore adv outdoor a Cannes. Un’idea replicata lo scorso agosto in Olanda, quando, sulla spiaggia di Zandvoort, è stato avvistato un omino Lego dalle proporzioni gigantesche. In breve è diventato l’attrazione turistica dell’estate 2007 in tutta la zona, con un forte richiamo di curiosi e media. Impossibile a questo punto non essere curiosi: in molti si chiedono quando e in quali luoghi tornerà a “colpire” Lego. Intanto l’azienda danese ha deciso di realizzare con Kellogg’s un’operazione di comarketing, lanciando una linea di snack a forma di mattoncini, che – a quanto pare – stanno impazzando tra i piccoli consumatori americani.
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