Lego: l’Italia perde solo il 10%

Se a livello internazionale Lego nel 2003 ha perso 188 milioni di euro, l’Italia ha registrato un calo del 10%, passando da oltre 35 milioni di euro del 2002 agli attuali 31,5. Lo ha comunicato oggi alla rivista Toy Store il direttore vendite Italia Paolo Lazzarin. Il risultato supera comunque del 4% il fatturato del 2001 ed è dovuto soprattutto alla carenza di prodotti forti come ad esempio quelli della linea Harry Potter che avevano portato Lego Italia al fatturato record del 2002. Delle tre linee su cui Lego aveva puntato soprattutto nel secondo semestre, pubblicizzate in tv, ovvero Basket, Orient Expedition e Bionicle, solo l’ultima ha riscosso grande successo. Per rilanciare l’azienda nel 2004 Lego adotterà la strategia internazionale del ritorno al core business: ciò significherà innanzitutto investimenti su linee che nascono dall’azienda, come Bionicle, oppure legate al mattoncino tradizionale come Make and Create, oppure ancora sui secchielli e contenitori per la prima infanzia. In secondo luogo Lego proporrà prodotti che sono frutto di alleanze strategiche, come ad esempio quella con Ferrari, per la quale proporrà da aprile sei prodotti, di cui due destinati alla prima infanzia. Naturalmente Lego cercherà anche di ridurre i costi laddove sarà possibile. A livello internazionale proseguirà la semplificazione della struttura a livello manageriale. Per quanto riguarda i prodotti, il primo semestre 2004 vedrà una forte concentrazione sul giocattolo low cost: si punterà sulle linee Racers, sui nuovi Bionicle e sulle nuove action figures Kight’s Kingdom in confezioni da 9,90 euro al pubblico. “Abbiamo già abbassato i prezzi di alcuni nostri prodotti – spiega Lazzarin – sacrificando anche la nostra marginalità, ma crediamo che questa politica, insieme all’investimento sui brand che più rappresentano il nostro marchio, ci porterà non solo al break even, come previsto a livello mondiale, ma, almeno in Italia, a migliorare le nostre performance nel 2004”.